La fotografia dei conti pubblici scattata parla di una ripresa economica superiore al previsto, come ha sottolineato anche il capo dello Stato Mattarella nel suo saluto all’assemblea di Confcommercio.
In questa cornice il Governo si impegna ad avviare la prima fase della riforma dell’Irpef e degli ammortizzatori sociali e a mettere a regime l’assegno unico universale per i figli.
La crescita del Pil prevista nello scenario programmatico è pari al 4,7% nel 2022, al 2,8% nel 2023 e all’1,9% nel 2024. E l’Esecutivo conta di raggiungere il livello di Pil trimestrale precrisi entro la metà del prossimo anno.
L’occupazione cresce nel 2021 del 6,5%, mentre nel 2020 era crollata del 10,3%. Il tasso di disoccupazione è del 9,6% nel 2021, rispetto al 9,3% del 2020.
Scrive il ministro dell'Economia Franco nella premessa della Nadef: ”La completa realizzazione del Pnrr resta la grande scommessa per i prossimi anni, in un contesto mondiale che è forse il più complesso ed articolato della storia recente”.
Il nuovo quadro macro economico apre la strada alla legge di bilancio che potrà contare su uno spazio di manovra da circa 22 miliardi. Fondi che potranno essere impiegati per finanziare una lunga lista di nuovi interventi: il rafforzamento del sistema sanitario nazionale, i rinnovi dei contratti pubblici, il rifinanziamento del Fondo di Garanzia per le Pmi e del superbonus e delle politiche invariate non coperte dalla legislazione vigente, tra cui le missioni di pace.
Sono 20 i disegni di legge collegati alla manovra indicati nella Nadef. Tra questi figurano, la delega per la riforma fiscale e la legge annuale sulla concorrenza. Tra i vari provvedimenti anche la legge quadro per le disabilità, il ddl di revisione del Testo Unico dell’ordinamento degli enti locali, la delega per la riforma della giustizia tributaria, il ddl di riordino del settore dei giochi, la revisione organica degli incentivi alle imprese e potenziamento, razionalizzazione, semplificazione del sistema degli incentivi alle imprese del Mezzogiorno. E anche un provvedimento per la salute e la sicurezza nei luoghi di lavoro.
Potrebbero arrivare 4,3 miliardi per il fondo per la riforma fiscale, ovvero il Fondo speciale introdotto dall'ultima manovra che ha sostituito il ”Fondo per la riduzione della pressione fiscale”. Il Governo conferma l’intenzione di ridurre la pressione fiscale utilizzando prioritariamente le risorse derivanti dal contrasto all’evasione nell’ambito della sessione di bilancio.
La volontà di mettere mano alla riforma fiscale e di rivedere a ribasso in particolare le aliquote Irpef ”é un’ottima notizia”, commenta il leader della Cisl Sbarra che chiede di approvare ”in tempi rapidi la legge delega arrivando in pochi mesi alla definizione con il coinvolgimento del sindacato, di decreti attuativi che sgravino in modo consistente il carico fiscale sulle fasce medie e popolari del lavoro e delle pensioni”. Per Sbarra ”è importante che la ripresa economica faccia leva sul rilancio della crescita attraverso un forte utilizzo delle risorse europee e nazionali per rimettere in moto investimenti, riforme, lavoro in un quadro di partecipazione e condivisione con le parti sociali”.
Giampiero Guadagni
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