Un confronto-scontro che continua tra i due maggiori azionisti. Vivendi vuole stringere su Tim e va in affondo. Partiamo da un dato: il cda di Tim ha convocato l’assemblea dei soci per il 29 marzo. Vivendi avrebbe voluto si tenesse prima del 15 febbraio. La richiesta di Vivendi “è stata accolta, con conseguente inserimento degli argomenti di cui il socio ha sollecitato la trattazione nell’agenda di un’assemblea da tenersi, in unica convocazione, il giorno 29 marzo 2019, che viene altresì contestualmente chiamata ad esaminare il bilancio d’esercizio al 31 dicembre 2018 e la relazione sulla remunerazione”. Lo conferma in una nota Tim. La decisione è stata presa "a maggioranza" precisa la nota e il cda ha considerato le motivazioni addotte dal socio a fondamento della propria richiesta, così come l’interesse sociale ad una trattazione (unitaria) delle diverse materie su cui gli azionisti sono chiamati a deliberare.
In questo modo, spiega Tim viene agevolato “il compimento dei processi approvativi e di disclosure del piano industriale, del connesso impairment test dell’avviamento e del bilancio” e viene assicurato agli azionisti "un set di informazioni compiuto e adeguato, favorendo nel contempo la maggiore partecipazione possibile a un evento assembleare, in cui il confronto sostanziale che si prospetta è quello sul futuro industriale della società e sulle persone alle quali affidarne la gestione". Vivendi ha più volte premuto perchè si stringessero i tempi e "al fine di venire incontro alla richiesta del socio - prosegue la nota - è stato deciso di accelerare il calendario sociale". Il cda sull’approvazione del bilancio è stato anticipato dal 26 al 21 febbraio e così l’assemblea ordinaria che era inizialmente in calendario per l’11 aprile. Nell’agenda dell’assemblea, precisa la nota, non può essere inserito il tema della distribuzione del dividendo, che sarà deciso una volta disponibile il progetto di bilancio.
(Domani articolo integrale su Conquiste tabloid)