Tlc sempre sotto i riflettori. Infatti, i sindacati del settore hanno promosso per il 21 novembre un presidio dei lavoratori e delle lavoratrici di Tim davanti al Mise. Fra le motivazioni della protesta - si legge in una nota congiunta di Slc Cgil, Fistel Cisl e Uilcom Uil - ci sono "il silenzio e l’immobilismo della politica e delle istituzioni, rispetto al futuro di Tim", che secondo i sindacati sono diventati "inaccettabili".
Secondo i sindacati, a distanza di 18 anni dalla privatizzazione di Telecom Italia il risultato che viene consegnato al nostro Paese è un impietoso bilancio negativo che descrive un’azienda fortemente impoverita. "Gli ultimi mesi ci hanno poi consegnato uno scenario straordinariamente preoccupante con l’emersione di migliaia di potenziali esuberi gestiti senza effetti traumatici grazie ad un importante accordo di tenuta utilizzando i contratti di solidarietà sottoscritti al ministero del Lavoro l’11 Giugno 2018". E’ innebaile che sia in atto una battaglia per il controllo dell’attuale Gruppo tra i due azionisti che prosegue ormai da mesi e che non accenna a placarsi. Per questa situazione i sindacati delle tlc hanno formalizzato a fine ottobre una richiesta di incontro urgente anche al Presidente del Consiglio.