Tornano i timori per lo spread risalito in Italia e il ministro dell’economia, Giovanni Tria, rassicura Bruxelles sugli obiettivi di finanza pubblica del Governo, e dunque sul debito che calerà come prevede il Def, un documento approvato anche dal ministro dell’Interno. Le parole del vicepremier Salvini, disposto a portare il debito al 140%, sono rimbalzate tra le capitali europee provocando alcune reazioni molto dure. Tutta l’Eurozona guarda al Governo italiano e gli ricorda che le regole vanno rispettate, per il bene dell’Italia e di tutti i partner. Il 130% di debito attuale, sottolinea il commissario Pierre Moscovici, "è già troppo". Ma Salvini ribadisce: "Straccerò le regole che stanno massacrando l’Italia". All’Eurogruppo il ministro dell’Economia ha gettato subito acqua sul fuoco: "C’è un Def approvato da Governo e Parlamento", e il Governo "sta lavorando" per attenersi a quegli obiettivi. Tria attribuisce la fibrillazione dei mercati al clima da campagna elettorale, e non alle uscite del ministro dell’Interno.
Ma non nasconde le difficoltà che il rialzo degli spread comporta. Anche se l’acquisto di titoli di Stato italiani sono un buon affare per chi li acquista, in realtà è un problema per l’Italia che paga alti tassi d’interesse. Anche il premier Giuseppe Conte segue l’evoluzione dello spread, si dice preoccupato ora che è salito ma non significa che bisogna essere ossessionati dall’indice". I conti pubblici dell’Italia restano a margine dell’Eurogruppo per ora, pronti a tornare protagonisti nella riunione di giugno. Le previsioni economiche della Commissione Ue hanno già fotografato l’aumento del debito, e le raccomandazioni che arriveranno il 5 giugno non potranno che riaprire il rischio di una procedura, la stessa che l’Italia ha rischiato a dicembre scorso.
"Mi aspetto che l’atteggiamento (della Commissione Ue) rimanga uguale, abbiamo un’interlocuzione continua e quella rimarrà dopo le elezioni", ha detto Tria, confermando che l’esito del voto non cambierà per ora gli equilibri all’interno dell’esecutivo europeo. E sale la pressione dei partner dell’Eurozona, che avrebbero voluto vedere una procedura aperta già mesi fa. "Il comportamento dell’Italia non può essere accettato", ha detto il ministro delle Finanze austriaco, Hartwig Loeger, attaccando Tria. "Ha ceduto" a Salvini "e non guarda la verità in faccia", ha detto, auspicando che l’Ue metta in chiaro che Roma sta andando nella direzione sbagliata.
"Penso che le persone prima di parlare debbano pensare", ha risposto Tria, ricordando che l’Italia non chiede che qualcuno paghi per il proprio debito, ed ha pagato "abbondantemente per i debiti altrui aiutando altri Paesi europei, non avendo mai chiesto un euro".