Venerdì 19 aprile 2024, ore 18:25

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Via Po Economia

Dopo due anni di sospensione a causa della pandemia Covid-19, dal 7 al 12 Giugno ritornerà a Milano il Salone Internazionale del Mobile, nella sua 60° edizione. Un ritorno anticipato nel mese di settembre scorso dal Supersalone come assaggio di quello sarà il nuovo evento, considerato una delle manifestazioni più importanti per promuovere in tutto il mondo il Made in Italy.

In un periodo in cui il settore dell’arredamento non può certo affermare di vivere una delle sue migliori stagioni, in funzione degli episodi che stanno colpendo l’Europa, e non solo, nessuna vetrina può essere più adatta per rilanciare questo settore che, come tanti altri, uscito da un periodo molto complesso, deve adattarsi a situazioni in continuo divenire.

Se infatti nel 2021, come dichiara Claudio Feltrin presidente della FederlegnoArredo, il settore dell’arredamento e la sua filiera avevano raggiunto risultati eccezionali messi a confronto con quelli del 2019, con 49 miliardi di fatturato e una crescita del 14,3 %, un export salito al 7,1%, con un incremento per l’Italia pari al 18,5, oggi la situazione presenta molte più incognite. Se già ad inizio anno si erano infatti evidenziate diverse preoccupazioni, a causa dell’aumento dei costi dell’energia e per la scarsità di diverse materie prime, con lo scoppio della guerra in Ucraina le preoccupazioni si sono fatte ancora più serie, tenendo conto del quadro mondiale con cui il settore ha contatti.

Per questa ragione si rende ancora più urgente la necessità di promuovere nuovi incontri e nuove strategie di mercato per poter evitare un’ulteriore futura crisi del settore, in particolare per quelle aziende che commerciavano prevalentemente con i paesi coinvolti nel recente conflitto.

Non bisogna infine dimenticare le nuove tendenze dell’abitare sorte a seguito della pandemia, giacché digitale e smart working hanno trasformato l’idea di casa nel contesto cittadino, rendendo necessaria una nuova progettazione per gli ambienti domestici. Gli spazi delle abitazioni devono essere studiati infatti non solo come luoghi in cui dormire e mangiare ma anche come luoghi in cui lavorare e divertirsi e questo nel rispetto dell’ambiente e all’insegna della sostenibilità.

Grazie alla sinergia del mondo pubblico e privato, che vede coinvolte la FederlegnoArredi, la Regione Lombardia, il comune e la città di Milano, il sistema fieristico (il 2% del PIL della regione Lombardia lo si deve al polo fieristico), le aziende e le imprese che lavorano nel legno, nel design, nella manifattura, ancora una volta il Salone, sotto la presidenza di Maria Porro, sarà al centro di un evento di carattere mondiale, coinvolgendo più di 1200 marchi e brand che esporranno i loro prodotti su una superficie di ben 200.000 mq., presso Rho Fiera, una delle sedi espositive più grandi d’Europa, progettata dall’architetto Massimiliano Fuskas.

Il tema della sostenibilità sarà al centro del Salone grazie agli investimenti che in tale senso le aziende del settore stanno facendo.

Una grande installazione distribuita su 1400 mq., curata dall’architetto Mario Cucinella, evidenzierà il livello di sostenibilità presente all’interno di questo salone nato all’insegna del “Design with nature”, ruotando intorno a tre temi: transizione ecologica, housing evolution (come abiteremo la casa nel nostro futuro, in cui è entrato anche il digitale tanto da permetterci di dire che la nostra casa è diventata la dimensione quotidiana delle nostre città), urban mining (città come miniera), con l’intento di interrogarsi su un nuovo possibile modello di sviluppo abitativo realizzando prodotti in complicità con la natura e attivando percorsi ecologici virtuosi tesi ad un minor consumo e ad un riutilizzo dei materiali (recuperabili attraverso processi circolari), di cui le nostre città sono vere e proprie “miniere”.

Un mondo abitativo sostenibile è l’obiettivo comune a tutte le aziende presenti al Salone, in quanto in un momento come questo diventa necessario ancora di più trovare delle soluzioni alternative all’uso dei materiali tradizionali usati nel settore del design e dell’arredamento. E’ questa una grande sfida, ma anche una grande opportunità di innovazione per prepararsi ad un futuro sostenibile. Alcuni dati ci stanno dicendo che le cose che abbiamo costruito hanno un peso che supera tutto il peso degli organismi viventi del pianeta, tanto da rendere urgente trovare ed usare materiali che provengono dalla natura di minor impatto ambientale rispetto a quelli derivanti dal petrolio. Nel salone saranno presenti aziende che già si sono indirizzate per cercare ed usare queste nuove materie. Aziende che creano pannelli con squame di pesce, con cellulosa del mango o del bambù, che utilizzano il cotone, le argille, tutti materiali che ci portano a considerare l’ambiente che ci circonda come una risorsa che avevamo dimenticato.

Pur volendo uscire da una globalizzazione generalizzata c’è il desiderio da parte di tutte le aziende del settore di voler lavorare insieme nella medesima direzione per creare una nuova “realtà verde”.

Il Salone del Mobile non è infatti solo un’importante vetrina per il design italiano contemporaneo per promuove incontri e scambi tra i paesi di tutto il mondo, ma è anche un’ occasione di lancio per nuovi progetti e idee.

Nato a Milano nel 1961 all’interno della Fiera Campionaria con la partecipazione di ben 328 aziende, su un’area espositiva di 11,860 mq., con i suoi 12.100 visitatori, di cui 800 provenienti dall’estero, fu subito visto come un momento importante per favorire l’incontro della domanda e dell’offerta nazionale e internazionale, tanto da trasformarsi nel 1967 in una manifestazione di carattere Internazionale (Salone Internazionale del Mobile). Bisogna precisare che già una decina di anni prima, nel 1953, era stata ideata una prima sperimentazione espositiva che aveva portato all’apertura nel 1959 di un centro espositivo, Palazzo del Mobile, a Lissone, nel cuore della Brianza. In un periodo di ricostruzione edilizia, conseguente il secondo conflitto mondiale, gli artigiani e i piccoli imprenditori italiani sentivano l’esigenza di entrare a contatto con i consumatori in modo diretto. Esigenza questa sentita sia in Italia come in Germania dove nel 1960 a Colonia era nata la Koelnmesse, storica esposizione relativa al settore della casa e dell’arredamento. A seguito del successo ottenuto dalla fiera tedesca un gruppo di imprenditori italiani guidati da Tito Armellini, pensarono di creare anche in Italia un simile evento, dando vita al Cosmit (Comitato organizzatore del salone del Mobile) a cui venne dato il compito di organizzare il primo Salone del Mobile. Tra le diverse iniziative durante la settimana del Salone a partire da quest’anno, proprio in omaggio al figlio di Tito Armellini, Manlio, succeduto al padre alla guida del Cosmit quale anima del salone di Milano dal 1965 fino al 2020 (anno della sua morte), verranno consegnate ogni anno due borse di studio a due studenti meritevoli (uno italiano e uno straniero) iscritti al Master di forniture design presso Politecnico di Milano.

Un’attenzione che ancora una volta il Salone del Mobile mostra verso i giovani e che durante la nuova edizione si fa ancora più evidente che in passato, basti pensare che su 2000 espositori circa 600 saranno giovani designer al di sotto dei 35 anni, impegnati nel Salone Satellite.

Giunto alla sua 23° edizione, Il Salone Satellite, a cui quest’anno è stato riservato lo spazio d’ingresso alla fiera, ha il compito di unire il salone reale al salone digitale con lo scopo di fare lavorare i giovani designer accanto agli imprenditori. Tema del Salone Satellite sarà “Designing for our future selves sustenibility”, improntato su un layout il più possibile inclusivo, grazie anche ad un format che prevede l’uso del linguaggio in braille, studiato per permettere anche agli ipovedenti di partecipare a tutti gli eventi.

Tre talk all’interno dei padiglioni fieristici ed in streaming, grazie all’uso del digitale, intensi pur nella loro brevità, approfondiranno la storia dei sessant’anni del salone, la sostenibilità vissuta dal punto di vista della persona e il mondo del digitale nel settore del mobile.

In occasione della 60° edizione la creatività è stata affidata al lavoro di Emiliano Pozzi che racconterà la storia del salone in rapporto alla storia della città e ai suoi mutamenti trasferendola su sei manifesti di carattere promozionale, mantenendo inalterati alcuni elementi: i colori rosso, banco e nero, la rappresentazione della città di Milano e il numero sessanta. Sei manifesti per raccontare i cambiamenti del salone dalle sue origini ad oggi attraverso sei momenti specifici della storia del salone, con l’uso di una sorpresa 2.0 grazie al ricorso della realtà aumentata come novità. Ogni immagine attraverso un QR Code si animerà come in modo magico per rendere più partecipe il pubblico al racconto e all’evento.

Ad animare la settimana dedicata al Salone non mancheranno una serie di eventi che coinvolgeranno l’intera città e le sue principali istituzioni, da Palazzo Reale alla Scala, dove saranno organizzati una serie di eventi promozionali di carattere culturale, con la presenza di artisti di fama mondiale, come Roberto Bolle o Lorenzo Viotti. Saranno coinvolti nella manifestazione anche gli studenti delle scuole milanesi di design che accompagneranno i turisti stranieri attraverso un progetto di accoglienza per vivere meglio la realtà del Salone. Anche il linguaggio cinematografico parteciperà all’evento grazie ad un progetto “Scatola magica. Undici parole per undici autori” in cui 11 registi sotto la guida di Davide Rampello, racconteranno sullo sfondo della Sala delle Cariatidi di Palazzo Reale, attraverso dei brevi ma intensi docu-film l’innovazione e la bellezza della manifestazione. Un modo magico per celebrare il compleanno del Salone del Mobile facendo sognare i visitatori. In fondo “Siamo fatti della stessa sostanza dei nostri sogni. Sognare per poter progettare per poter diventare ciò che vogliamo”. Uno slogan che si addice perfettamente a questo grande evento che ancora una volta porterà nel mondo l’eccellenza del Made in Italy, aprendo nuovi mercati, nuove strade per creare nuove opportunità e nuovi valori per tutti, per trovare il coraggio e la fiducia di guardare avanti.

Eliana Sormani

 

 

( 17 maggio 2022 )

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