Giovedì 25 aprile 2024, ore 0:03

World Economic Forum 

A Davos la Francia chiede un’intesa globale sulla Web tax 

È innegabile. La pandemia rende ancora più necessario ridurre le diseguaglianze nella tassazione digitale e come si può giustificare, di fronte ai settori economici più colpiti, che i gitanti digitali non devono pagare lo stesso livello di tassazione? A Davos Bruno Le Maire, ministro dell'Economia francese, non usa mezze parole. Citando la nomina di Janet Yellen a segretario del Tesoro Usa, Le Maire ha detto che "siamo sulla buona strada, c'è la possibilità di concludere un accordo (sulla digital tax, ndr) entro il 2021" In verità anche l’Italia punta a un accordo globale per la Web tax, ma in assenza di questo accordo scatterà la tassazione italiana a partire dal febbraio 2021. Il ministro dell’Economia Roberto Gualtieri, risponde alle minacce degli Stati Uniti, unendosi così a Francia e Regno Unito che chiedono un’intesa globale in sede Ocse ma che non intendono fare sconti ai big di internet pur concedendo un anno di tempo.
"Non faremo alcuna marcia indietro sulla Web tax già approvata dal Parlamento", ha spiegato il ministro dell’Economia francese, Bruno Le Maire. "La tassa sui servizi digitali verrà applicata a partire da aprile", ha detto il cancelliere dello Scacchiere britannico Sajid Javid. Più cauta la Germania, l’obiettivo diretto dei dazi sulle auto europee.Una cosa è certa: se c'è una parola che caratterizza il mondo di oggi è fragilità. Lo vediamo nell'impatto del coronavirus, nelle crisi climatiche, nelle divisioni geopolitiche globali, nel cyberspazio, nel regime del disarmo. Questa la linea del segretario generale dell'Onu, Antonio Guterres, alla Davos Agenda 2021.
"L'Unione europea intende lanciare un programma di bio-difesa per affrontare le pandemie: "Dobbiamo essere pronti, non possiamo aspettare la prossima pandemia", ha annunciato la presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, nel suo 'special address' a Davos spiegando che il programma finanzierà la ricerca e la preparazione dei vaccini, assicurerà finanziamenti e coinvolgerà il settore privato "Dobbiamo - ha spiegato von der Leyen - coniugare l'innovazione e la capacità del settore privato con la visione di lungo termine e la prevedibilità finanziaria del settore pubblico. È in questo spirito che l'Europa proporrà di creare un programma di preparazione per la bio-difesa, una partnership pubblico-privato presso la nostra nuova Authority europea per l'emergenza sanitaria (Hera)".

( 26 gennaio 2021 )

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