Venerdì 26 aprile 2024, ore 0:14

Migranti

Accordo Turchia-Ue, da domenica via ai rimpatri

Non brinda nessuno, ma Turchia e Ue dovevano arrivare ad un accordo sulla questione migranti e il traguardo è stato raggiunto. Ad annunciarlo nel primo pomeriggio di oggi è stato il premier ceco. L’accordo prevede che a partire dal 20 marzo tutti i migranti arrivati illegalmente in Grecia saranno rinviati nel Paese della Mezzaluna. La data di inizio delle operazioni costituiva uno dei quattro nodi su cui si è più dibattuto. Tra i punti cruciali anche le preoccupazioni legali legate ai rimpatri, che nel documento si affrontano specificando che i rinvii saranno compiuti in linea con le leggi internazionali e Ue, e che non ci saranno espulsioni collettive. La proposta prevede di rilanciare le relazioni Ue-Turchia, di fare il lavoro preparatorio per l’apertura di nuovi capitoli negoziali e di aprire il capitolo negoziale di adesione 33 (quello che riguarda il budget). Sulla partita dei soldi, si punta ad accelerare la spesa dei primi tre miliardi per i rifugiati, con la definizione congiunta tra Bruxelles e Ankara dei progetti da finanziare. Al termine della spesa dei primi tre miliardi, si dovrebbe passare allo stanziamento dei tre aggiuntivi chiesti da Ankara.

Un compromesso al ribasso già bocciato dalla segretaria generale della Cisl, Annamaria Furlan che proprio ieri, in un editoriale pubblicato sul quotidiano l’Avvenire, ha ribadito la posizione di via Po e dei sindacati italiani che, nei giorni scorsi, unitariamente avevano espresso la propria contrarietà all’accordo tra Bruxelles ed Ankara, così come si va delineando. "Di fronte ad una crisi umanitaria che ogni giorno si fa sempre più tragica, - sottolinea in particolare la leader della Cisl - l'Unione Europea e gli Stati membri rispondono erigendo nuove barriere e trasformando il problema dei profughi che fuggono da situazioni di guerra e di miseria, in una materia di scambio politico ed economico con il Governo della Turchia, uno scambio che si configura come un possibile grave respingimento collettivo delle vittime di guerra”. Per Furlan, che cita anche gli appelli accorati di Papa Francesco e del Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ad affrontare seriamente i fenomeni migratori, occupandosi delle condizioni da cui essi scaturiscono, “è ora di dire basta all'egoismo di alcune nazioni che vogliono alzare un muro per rispondere ad una emergenza di così vaste proporzioni”. Da qui l’auspicio che la Ue sappia ritrovare nel suo modello sociale e culturale, nei suoi princìpi originari la chiave per una risposta a questa emergenza in linea con gli accordi internazionali”. Una risposta - aggiunge - fondata sulla solidarietà e sul principio di accoglienza, per evitare che la questione dei rifugiati, al pari delle politiche economiche sbagliate, dell'insistenza sull'austerità, del crescere delle disuguaglianze e del disagio sociale, divenga un possibile elemento di disgregazione dell'Europa stessa ed il fattore di crisi irreversibile del processo di integrazione”.

(Approfondimento domani su Conquiste Tabloid a cura di Pierpaolo Arzilla)

( 18 marzo 2016 )

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