Entrata nel secondo mese di proteste, la vertenza del personale di Air France registra le prime, significative fratture all’interno del fronte sindacale, con i piloti che vorrebbero forzare per arrivare a trattative separate con la direzione ed il resto del personale (in particolare quello di terra) meno convinto sulla linea dura. Peraltro, anche tra le fila degli stessi piloti non mancano i distinguo. E sebbene tutte e tre le loro sigle (SNPL AF, SPAF e Alter) restino compatte nel chiedere un incremento salariale del 6%, la percentuale di adesione allo sciopero da parte dell’insieme della categoria finora ha superato di poco il 35%. Abbastanza per causare forti disagi, ma nulla a che vedere con le proporzioni dello sciopero del 2014, quando ad incrociare le braccia fu l’80% dei piloti della compagnia. Oggi le voci dissonanti rispetto alla strategia seguita dalle rappresentanze sindacali dei piloti non mancano. E in particolare contro la sigla più importante, la SNPL AF, ed il suo presidente Philippe Evan. Divergenze fisiologiche all'interno di un’associazione professionale dove sono sempre esistite rivalità personali, ma che potrebbero aprire la porta a una soluzione separata del conflitto tra la direzione di Air France e i piloti, anche contro il parere dei loro rappresentanti.
(Articolo completo di Ester Crea domani su Conquiste Tabloid)