Sabato 20 aprile 2024, ore 17:39

Il documento per il G20

Allarme di Confindustria: il mondo rischia una stagnazione secolare

di Rodolfo Ricci

La crescita mondiale è molto più lenta del passato e delle attese. Le previsioni correnti per il Pil globale sono +3,2% nel 2015 e +3,6% nel 2016, molto distanti dal +5,1% medio annuo pre-crisi e potrebbero rivelarsi ottimistiche. A sottolinearlo è una nota del Centro studi di Confindustria, in cui si riferisce il rischio di una "stagnazione secolare". Occorre, quindi, un mix di politiche per rilanciare la crescita, procedendo con le riforme strutturali e puntando sul manifatturiero.

Nell’analisi, firmata da Matteo Pignatti, si parte dai numeri del Pil globale: negli ultimi quattro anni le previsioni di aumento sono state costantemente riviste al ribasso, da un +4,8% medio annuo atteso nel 2011 per i cinque anni successivi a un +3,9% previsto nel 2015 dal Fondo monetario internazionale per il periodo 2016-2020. Per quest’anno, nell’arco di dodici mesi, le stime sono state abbassate ancora dal 4% al 3,3%.

Un rallentamento generalizzato, scrive il CsC, ma maggiore nelle economie emergenti strutturalmente più dinamiche, a partire dalla Cina: per loro le previsioni dal 2008 al 2015 sono diminuite di ben 1,9 punti (contro gli 0,5 dei Paesi avanzati), da +7% a 5,1%, calando significativamente già dal 2011.

Significativo, per il Centro Studi, il fatto che sia stato rivisto al ribasso anche lo sviluppo del Pil potenziale mondiale, ovvero il livello verso cui il Pil effettivo tende nel lungo periodo, al netto delle fluttazioni cicliche. La nota cita stime recenti del Fmi, secondo cui la crescita attesa del Pil potenziale dei Paesi avanzati nei prossimi cinque anni sarà più bassa di circa 0,8 punti percentuali rispetto a quella stimata per i primi anni 2000.

Prende posizione anche il G-20 dei ministri finanziari: con l'economia che migliora, una stretta della politica monetaria con un aumento dei tassi di interesse è piu' probabile nelle economie avanzate e questo è fonte di incertezza per i mercati finanziari. Lo afferma proprio nella bozza del comunicato finale, riportata dall'agenzia Bloomberg. “Continueremo a calibrare con attenzione e comunicare chiaramente le nostre azioni, inclusa una stretta della politica, per minimizzare gli impatti negativi e mitigare l'incertezza”, afferma il G20.

Una conferma della posizione preparata dal Fondo monetraio internazionale. 'La moderata ripresa dell'area euro è prevista continuare nel 2015-2016, sostenuta da più bassi prezzi del petrolio, l' allentamento monetario e il deprezzamento dell'euro. La crescita è prevista accelerare in Germania, Francia, Italia e soprattutto Spagna'. E’ questa la previsione dell’ Fmi in un documento preparato per il G20.

La ripresa economica globale resta "moderata" e ci sono rischi al ribasso, fra i quali la transizione cinese. "La crescita nella prima metà del 2015 è più bassa rispetto alla seconda metà del 2014, per il rallentamento delle economie emergenti e una ripresa piu' debole delle avanzate". La priorità' in Cina è una ''transizione dolce verso una crescita piu' sostenibile, contenendo le vulnerabilita'. La recente correzione del mercato non dovrebbe scoraggiare le autorità a portare avanti riforme per dare ai meccanismi di mercato un ruolo decisivo nell'economia''.

Una politica monetaria accomodante resta essenziale in molte economie avanzate. Il piano di acquisti della Bce ha ''migliorato la fiducia e le condizioni finanziarie'': ''dovrebbe essere esteso se non c'e' un sufficiente miglioramento dell'inflazione in linea con l'obiettivo della stabilita' dei prezzi''.

Resta un to di fondo: la ripresa economica globale resta "moderata" e ci sono rischi al ribasso, fra i quali la transizione cinese. Per l'Fmi "la crescita nella prima metà del 2015 è più bassa rispetto alla seconda metà del 2014, per il rallentamento delle economie emergenti e una ripresa più debole delle avanzate". Per quanto riguarda l'Europa, "la moderata ripresa dell'area euro è prevista continuare nel 2015-2016, sostenuta da più bassi prezzi del petrolio, l'allentamento monetario e il deprezzamento dell'euro. La crescita è prevista accelerare in Germania, Francia, Italia e soprattutto Spagna". Sul fronte della Cina, la priorità è una "transizione dolce verso una crescita più sostenibile, contenendo le vulnerabilità". Nel documento si legge che "la recente correzione del mercato non dovrebbe scoraggiare le autorità a portare avanti riforme per dare ai meccanismi di mercato un ruolo decisivo nell'economia". Negli Stati Uniti "la crescita dovrebbe accelerare nella seconda metà dell'anno". Le economie emergenti "devono trovare un appropriato equilibrio fra rafforzare la crescita e gestire le vulnerabilità".

 

( 4 settembre 2015 )

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