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Lavoro

Atipici, l'Europa dei diritti sociali fa un passo avanti

Diritti sociali minimi garantiti per tutti, anche per i lavoratori atipici come chi lavora a chiamata, con voucher o per le piattaforme online come Uber e Deliveroo, ma anche gli stagisti remunerati. E’ quanto prevede l'intesa raggiunta tra Consiglio, Parlamento e Commissione Ue che fissa le nuove norme in una direttiva che gli stati membri dovranno trasporre entro tre anni dalla sua pubblicazione sulla gazzetta ufficiale Ue, e che sarà rivista tra 5 anni per verificare la sua efficacia o meno.
Le nuove regole impongono al datore di lavoro di informare per iscritto il proprio dipendente sulle condizioni di lavoro - durata, remunerazione, orari, mansioni - entro il primo giorno di servizio o, in circostanze specifiche, entro 7 giorni. Inoltre per chi lavora a chiamata viene garantita una prevedibilità minima dell'orario di lavoro, un compenso se viene cancellato lo slot di lavoro troppo tardi, nonché viene vietato il licenziamento nel caso in cui il dipendente neghi la disponibilità per una chiamata all'ultimo minuto. Il datore di lavoro, inoltre, non può vietare un secondo lavoro al suo dipendente se il primo è a zero ore. Il periodo di prova non può in ogni caso superare i sei mesi, e se il contratto viene rinnovato questo non può più essere applicato. La formazione dovrà inoltre essere fornita gratuitamente dal datore di lavoro e possibilmente durante le ore di lavoro.
Il provvedimento era atteso dal sindacato europeo, che ora ne auspica una rapida adozione. “E’ una direttiva molto importante, all'interno delle iniziative sul pilastro europeo dei diritti, poiché aggiorna una direttiva del 1991 sull’informazione ai lavoratori sulle loro condizioni di lavoro che evidentemente non prestava attenzione alle trasformazioni del mercato del lavoro e della produzione. Ciò al fine di aggiornare gli obblighi vigenti di informare ogni lavoratore sulle condizioni di lavoro e introdurre nuove norme minime per garantire che tutti i lavoratori abbiano chiarezza sulle loro condizioni”, riassume una nota della Cisl. Che, tuttavia, non manca di elencare anche i motivi di insoddisfazione da parte della Confederazione europea dei sindacati (Ces). In particolare, un comunicato a firma della segretaria confederale Ces Esther Lynch rileva l’assenza di alcuni punti espressamente richiesti dal sindacato come, ad esempio, il divieto dei contratti a zero ore o l’esclusione di alcuni lavoratori dalla protezione come quelli che lavorano per meno di 12 ore al mese e alcune altre categorie di lavoratori.

(Articolo completo di Ester Crea domani su Conquiste Tabloid)

( 8 febbraio 2019 )

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