Tre euro all'ora per condurre camion in tutta Europa. Gli autisti impiegati nella catena di fornitura Ikea sono spesso assunti nei paesi dell'est, dove il costo del lavoro è relativamente basso. Uno stipendio insufficiente in molti paesi dell'Unione dove il costo di vita è superiore, tanto che molti autisti sono costretti a mangiare e dormire nei loro veicoli per mesi. Un lavoro usurante, pericoloso e con una remunerazione insufficiente. L'Itf, il sindacato mondiale dei trasporti che rappresenta oltre 4,5 milioni di lavoratori in 150 paesi, ha da tempo denunciato le falle nella catena di fornitura Ikea chiedendo alla multinazionale svedese di assumersi le proprie responsabilità esercitando un controllo più serrato sui fornitori di servizi. La denuncia del sindacato è stata successivamente sottoposta al vaglio degli investigatori della Bbc che ha realizzato un reportage in grado di esporre in maniera circostanziata le gravi condizioni in cui gli autisti sono costretti a lavorare.
L'investigazione della Bbc prende le mosse dai paesi dell'est dove risiedono le compagnie di autotrasporto, parte integrante della catena di fornitura Ikea, con l'obiettivo di seguire il percorso di alcuni camionisti che trasportano le merci dell'azienda svedese attraverso tutta l'Europa.
Ikea ha dichiarato alla Bbc di essere “rattristata” dalle testimonianze raccolte e di voler rafforzare il controllo sulla propria catena di fornitura reclamando standard elevati in conformità con le leggi. Nonostante le dichiarazioni di buona volontà, il dialogo con l'Itf è stato interrotto nello scorso mese di novembre. Dopo due anni di consultazioni, sottolinea il sindacato mondiale dei trasporti, Ikea ha rifiutato di cooperare per trovare una soluzione.
A seguito delle denunce della Itf, sono state intraprese le prime azioni legali. Una corte olandese ha condannato una compagnia di trasporti accusata dal sindacato locale Fnv di corrispondere salari illegali a fronte di condizioni di lavoro “inumane” e in contrasto con le normative europee. Il recente verdetto della corte olandese ha dato nuovo impulso all'azione dell'Itf e degli affiliati europei. Nello scorso mese di febbraio, azioni dimostrative sono state organizzate dai sindacati tedeschi Ver.di e dal sindacato dei trasporti svedese.
(Articolo completo a cura di Manlio Masucci, domani su Conquiste Tabloid)