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Francoforte 

Bce: gli acquisti di titoli restano ancora elevati 

La Bce continua ferma per la sua strada. Infatti il Consiglio direttivo ha deciso di confermare l'orientamento "molto accomodante" della sua politica monetaria. Era una decisione attesa ma non scontata. In particolare, la Bce conferma che i tassi rimarranno su livelli pari o inferiori a quelli attuali finché non vedrà le prospettive di inflazione convergere saldamente su un livello sufficientemente prossimo ma inferiore al 2% nel suo orizzonte di proiezione "e tale convergenza non si rifletterà in maniera coerente nelle dinamiche dell'inflazione di fondo".
Il Consiglio direttivo inoltre continuerà a condurre gli acquisti netti di attività nell'ambito del Programma di acquisto per l'emergenza pandemica (pandemic emergency purchase programme, Pepp), con una dotazione finanziaria totale di 1.850 miliardi di euro, almeno sino alla fine di marzo 2022 e, in ogni caso, finché non riterrà conclusa la fase critica legata al coronavirus.
Secondo la presidente Cristine Lagarde, la Bce si attende che anche nel prossimo trimestre "gli acquisti netti nell'ambito del Pepp continuino a essere condotti a un ritmo significativamente più elevato rispetto ai primi mesi dell'anno. Queste decisioni, comunque, stanno facendo affiorare dei malumori in Europa. In particolare, la Commissione europea sfida la Germania sul terreno in cui Berlino si è sempre considerata imbattibile, e cioè il rispetto delle regole.
Secondo Bruxelles, ci sono regole che valgono più di quelle nazionali, e sono quelle europee. E nessuno, nemmeno la potente Corte costituzionale tedesca, può metterle in discussione, come ha invece fatto l'anno scorso giudicando "ultra vires", cioè al di là dei poteri, il programma di acquisto di titoli di Stato della Banca centrale europea. La Bce risponde solo alla Corte di giustizia della Ue, e la Corte aveva già approvato il programma, quindi per Bruxelles sono i giudici tedeschi ad essersi spinti troppo oltre le loro competenze.
Per ricordare alla Germania che la gerarchia del diritto vede in testa quello europeo, la Commissione ha aperto una procedura d'infrazione contro il governo di Angela Merkel.
Gli esperti legali della Commissione hanno accusato Berlino di "violazione dei principi fondamentali del diritto dell'Ue, in particolare autonomia, primato, efficacia e applicazione uniforme del diritto dell'Unione, nonché del rispetto della competenza della Corte di giustizia dell'Ue". Quando ha giudicato il programma della Bce "fuori dalle sue competenze", la Corte di Karlsruhe ha infatti "privato una sentenza della Corte di giustizia dell'Ue dei suoi effetti giuridici in Germania, violando il principio del primato del diritto europeo".
In realtà nulla è cambiato negli acquisti di titoli, perché i giudici chiedevano a Francoforte solo di rassicurare sulla proporzionalità dei programmi, ma non chiedevano di fermarli.

Rodolfo Ricci

( 10 giugno 2021 )

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