Da Francoforte arrivano messaggi incoraggianti, seppur con qualche incognita. Infatti, l'economia dell'area euro sta gradualmente ripartendo ed è atteso "un netto miglioramento nella seconda metà del 2021, via via che i progressi nelle campagne di vaccinazione consentono di allentare ulteriormente le misure di contenimento". Lo scrive la Bce nel bollettino economico, che nota come allo stesso tempo permangono incertezze. In particolare, "la pandemia in corso, con il diffondersi delle varianti del virus, e le sue implicazioni per le condizioni economiche e finanziarie continuano a rappresentare una fonte di rischi al ribasso".
Nella sua pubblicazione periodica, la Banca centrale europea richiama le proiezioni macroeconomiche aggiornate a giugno, che suggeriscono "come la ripresa dell'attività economica mondiale sia continuata al volgere dell'anno nonostante l'intensificarsi della pandemia, con le economie emergenti che sono divenute l'epicentro dei nuovi contagi a livello mondiale". Nell'area euro, dopo il -0,3% del Pil nel primo trimestre, le indagini presso le imprese e i consumatori e gli indicatori ad alta frequenza segnalano un sensibile miglioramento dell'attività nel secondo trimestre di quest'anno: è attesa - scrive la Bce - una forte ripresa del settore dei servizi a fronte del calo del numero dei contagi; ciò consentirà una graduale normalizzazione delle attività che comportano un contatto fisico ravvicinato. La produzione manifatturiera rimane robusta, sostenuta da una solida domanda mondiale, anche se strozzature dal lato dell'offerta "potrebbero incidere negativamente sull'attività industriale nel breve periodo".
Gli indicatori del clima di fiducia dei consumatori stanno migliorando, facendo presagire "un forte recupero dei consumi privati nel prossimo periodo". Gli investimenti delle imprese evidenziano capacità di tenuta, malgrado il deterioramento dei bilanci societari e le prospettive economiche ancora incerte. "In prospettiva, ci si attende che la crescita continui a registrare un netto miglioramento nella seconda metà del 2021, via via che i progressi nelle campagne di vaccinazione consentono di allentare ulteriormente le misure di contenimento". Uno scenario che si rispecchia nelle nuove previsioni, che indicano una crescita del Pil pari al 4,6% nel 2021, al 4,7% nel 2022 e al 2,1% nel 2023. Rispetto all'esercizio dello scorso marzo condotto dagli esperti della Bce, le prospettive per l'attività economica sono state riviste al rialzo per il 2021 e il 2022, mentre restano invariate per il 2023.
Infine l'inflazione dell'area, aumentata negli ultimi mesi "principalmente a causa di effetti base, fattori transitori e un incremento dei prezzi dell'energia", e la tendenza continuerà nella seconda metà dell'anno ma le previsioni indicano "un aumento graduale" nell'orizzonte di medio periodo.
Rodolfo Ricci