Globalizzazione, crisi economica, nuove tecnologie: fattori che incidono pesantemente sulle condizioni dei lavoratori in tutto il mondo. E il sindacato è chiamato ad attrezzarsi. Nel settore del commercio, ad esempio, la federazione mondiale Uni Commerce Global Union, alla quale aderisce anche l’italiana First Cisl, punta su un coordinamento tra i sindacati affiliati per affrontare cambiamenti epocali sul fronte dei rapporti contrattuali con le aziende, della retribuzione, dell’orario e delle condizioni di lavoro. L’ampia diffusione del lavoro a tempo parziale, soprattutto involontario, dei contratti di lavoro atipici, salari bassi e il maggior carico di lavoro assieme a norme di salute e sicurezza scadenti sono le principali difficoltà per la maggior parte dei lavoratori del settore, esposti alle logiche di una concorrenza spietata che determina una bassa inflazione e la stagnazione delle retribuzioni. Il sindacato mondiale del settore, che nei giorni scorsi ha riunito il proprio comitato esecutivo a Sydney, in Australia, punta su una nuova Alliance capace di avviare un dialogo con le multinazionali e di definire una contrattazione transnazionale efficace che abbia lo scopo di garantire condizioni di lavoro accettabili e il rispetto dei diritti dei lavoratori oltre a salari adeguati per i milioni di lavoratrici e lavoratori del commercio al dettaglio, dei supermercati e degli ipermercati ma anche dei discount, dei punti vendita rionali, dei negozi di generi alimentari con franchigia e dei grossisti. Poi c’è la questione dell’e-commerce, dominata dal colosso di Jeff Bezos, Amazon, sulla quale si è concentrato l’intervento alla kermesse australiana del segretario generale della Fist Cisl, Pierangelo Raineri. “ Uni Commerce Global Union - ha detto - dovrà avere la capacità di rafforzare l’azione sindacale globale anche nel commercio elettronico attraverso la definizione di accordi con Amazon e con gli altri player del settore per tutelare in misura crescente i lavoratori di un comparto che nei prossimi anni gestirà oltre il 40% del commercio mondiale”. Il sindacalista, che ha illustrato i contenuti della contrattazione nazionale di settore esistente in Italia nel commercio al dettaglio, in particolare, ha sottolineato “il ruolo fondamentale dei percorsi di formazione professionale continua da assicurare attraverso la contrattazione, del life-long learning, dell’apprendimento lungo tutto l’arco della vita che consentirà di acquisire abilità, capacità e competenze e quindi l’occupabilità dei lavoratori”.