Martedì 23 aprile 2024, ore 10:42

Vertice Ue 

Gentiloni: sul Recovery fund l’intesa arriverà forse a luglio 

di Rodolfo Ricci

Il commissario Ue all’Econimia mostra ottimismo. Per Paolo Gentiloni l’'accordo su Recovery fund si farà forse a luglio. Come dire: domani sarà una tappa intermedia per avvicinare le posizioni. "Credo che ce la faremo a trovare un accordo fra i Paesi Ue sul piano di rilancio dell'Unione europea". Ma forse non nel vertice di domani, che potrebbe rappresentare una tappa intermedia per avvicinare le posizioni e capire meglio fra capi di Stato e governo le differenze che sono sempre sul tavolo.

Il commissario europeo all'economia, intervistato da France 2, ha sottolineato: "Non voglio immaginare la possibilità di un fallimento", ma un'intesa sarà trovata "probabilmente a luglio". "Ci arriveremo, ne sono sicuro", ha detto. "L'Europa ha avuto circa due settimane molto difficili" dopo lo scoppio della pandemia di Covid-19 nel Continente. "Avevamo le frontiere chiuse fra i Paesi europei per i ventilatori polmonari e le maschere. Poi in una quindicina di giorni, dalla metà di marzo, l'Europa ha preso delle decisioni straordinarie e senza precedenti". "Non potremo dire che la reazione è stata troppo tardiva o non all'altezza perché è stata molto forte, dopo due settimane davvero molto pericolose", ha continuato il commissario. La possibilità di una seconda ondata di contagi legati alla pandemia di Covid-19 sarebbe lo scenario peggiore per l'Europa, ma "in questo momento non abbiamo nessun segnale che questa possa arrivare". ha tenuto a precisare Paolo Gentiloni, "Ovviamente guardiamo a cosa succede in Cina", ha sottolineato ricordando la previsione della Commissione di un calo del 7,4% del Pil per l'Ue, "ma in caso di seconda ondata, il crollo dell'economia sarebbe molto più serio".

Sono scesi in campo anche i segretari generali di Cgil Cisl e Uil, Maurizio Landini, Annamaria Furlan e Carmelo Barbagallo, che hanno inviato una lettera al Presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, chiedendo che venga recepito l’appello a sostegno del Recovery Plan lanciato dalla Confederazione europea dei sindacati e rivolto a tutti i Capi di Governo dei paesi membri. Infatti, In vista del Consiglio europeo di domani, in cui si negozierà la proposta della Commissione europea sul pacchetto di misure che riguardano il Recovery Plan,"la Ces - si legge nella lettera - invita i leader di ogni Paese membro a cogliere l’opportunità di cambiare rotta correggendo e accantonando le politiche di austerità degli ultimi anni e perseguendo la strada della crescita e dello sviluppo economico”. A tal proposito, la Ces ha lanciato per oggi una mobilitazione per sollecitare una risposta dei governi europei. E ha ricordato che oltre 42 milioni di posti di lavoro sono in gioco nei colloqui del Consiglio europeo sul piano di risanamento dell'Ue.
Quindi Landini, Furlan e Barbagallo, sostengono che "le risorse europee e un rilancio del progetto europeo stesso sono cruciali anche per l'economia del nostro Paese" e, dunque, auspicano che i leader europei possano approvare il Recovery Plan.

Che il Recovery fund sia urgente per la coesione dellUe ne è convinta anche Angela Merkel, e lo ha detto parlando al Bundestag: 'Solo così garantiremo convergenza, competitività e coesione. L'Europa si trova davanti alla più grande sfida della sua storia. Perciò la Germania prende la presidenza come un'enorme sfida". Non bisogna infatti dimenticare che il primo luglio inizia la presidenza tedesca dell'Ue. Il Recovery Fund è "uno strumento doveroso e urgente in questo momento", ha aggiunto Merkel. Solo così si potranno garantire "convergenza, competitività e coesione nel lungo periodo", ha aggiunto. "Non dobbiamo permettere che la pandemia crei forti squilibri economici e che produca una divisione profonda in Europa". La cancelliera ha sottolineato che bisogna agire "in modo determinato e veloce" nell'Ue. "La situazione di partenza è tutt'altro che facile", ha sottolineato Merkel. "Ma io spero che tutti trattino nello spirito del compromesso, alla luce della difficoltà della situazione".

( 18 giugno 2020 )

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