Venerdì 19 aprile 2024, ore 15:51

Vertice europeo 

I leader Ue bocciano la proposta di summit straordinario per l’energia 

Il pressing del premier italiano, Mario Draghi, per mettere il gas e la questione energetica al centro di un vertice europeo straordinario da fissare a luglio non sembra andare a segno. Il presidente del Consiglio l'ha messa sul tavolo del vertice che ha avviato il percorso per portare l'Ucraina nell'Unione. Ha accolto il sostegno di Macron, l'asse francese regge. Anche il tedesco Scholz ha aperto ma per ora non basta: "Allo stato, non ci sono piani per tenere un summit in luglio" dedicato all'energia, spiegano fonti Ue. Da quanto si apprende, però, dovrebbe essere comunque convocato un Consiglio a livello di ministri dell'Energia. La decisione spetta al presidente del Consiglio Europeo ,Charles Michel, che valuterà l'opportunità di convocare un vertice sulla base della possibilità di trovare un consenso. La premier svedese Magdalena Andersson e il collega lettone Krisjanis Karins hanno entrambi detto che un vertice straordinario in luglio avrebbe senso solo se ci fosse qualcosa da decidere. I leader Ue hanno abbassato gli obiettivi: più cooperazione, più dialogo strategico per rafforzare la stabilità, la sicurezza e la prosperità» del continente europeo. È questo, a quanto si apprende da fonti europee, uno dei principali obiettivi della proposta di un Comunità politica europea avanzata dalla Francia e discussanel corso della cena dei leader.

La proposta è entrata nelle conclusioni del Consiglio europeo. La proposta, si apprende dalle stesse fonti, riguarderà i Paesi membri e gli Stati che hanno "strette relazioni con l'Unione" e prevedrà "uno spazio di discussione politica e un dibattito sulle strategie comuni". La proposta includerà riunioni regolari a livello di capi di Stati e di governo e sarà approfondita dalla presidenza ceca del semestre Ue in collaborazione con la presidenza francese e con la presidenza del Consiglio Ue, si spiega ancora. Anche lo scudo anti-spread della Bce è planato sul tavolo dell'Eurosummit, sempre a Bruxelles. La discussione tra i capi di Stato e di governo della zona euro è stata "seria", secondo quanto ha riferito un alto funzionario europeo, perchè vi era il rischio di replicare lo scontro che si è già consumato nell’ultima riunione dell’Eurogruppo, con i falchi rigoristi all'attacco dello strumento anti-frammentazione e di una flessibilità che andrebbe oltre il mandato di Francoforte. Il summit è stato anche il teatro per un primo scambio sulla riforma del Patto di stabilità, dossier che entrerà nel vivo dopo l'estate con la proposta della Commissione Ue.

In ogni caso, l'aggressione della Russia contro l'Ucraina sta facendo aumentare i prezzi dell'energia, delle materie prime e degli alimenti ed è causa di una crescente incertezza, tutti fattori che stanno rallentando la crescita ed esacerbando le pressioni inflazionistiche. È quanto si legge proprio nella bozza di conclusioni dell'Eurosummit. Nel documento si ribadisce però che le economie restano solide grazie alle azioni intraprese a livello dell'Ue, dell'Eurozona e dei singoli Paesi. E si invita a fare passi in avanti per il completamento dell'Unione bancaria e del mercato dei capitali. In ogni caso,"la recessione è un rischio in tutte le previsioni fatte negli ultimi mesi, ma quello che stiamo vedendo al momento è una crescita minore piuttosto che una recessione", ha detto il presidente dell'Eurogruppo Paschal Donohoe arrivando al secondo giorno del Consiglio europeo.

I ministri dell'economia "stanno provando a mettere in campo misure a supporto della crescita che proteggano l'occupazione", assicurando allo stesso tempo che le misure per ridurre l'inflazione non diventino parte di come l'economia funzionerà nei prossimi anni. Il primo giorno del Consiglio europeo si è concluso con un passaggio definito storico, con la ratifica della proposta della Commissione di concedere lo status di Paese candidato all'Ue per l'Ucraina (e la Moldavia). E in effetti dovrebbe essere un giorno solo di festa, perché il sì rappresenta per l'Unione una scelta geopolitica. Al Consiglio è però scoppiato lo psicodramma dei Balcani occidentali: nessun risultato tangibile, per loro, dal vertice con i 27 a causa dei veti incrociati. "Questa è una brutta pagina", ha tagliato corto l'alto rappresentante per la politica estera Ue Josep Borrell. Mentre Volodymyr Zelensky ha giustamente esultato: "È un momento unico", ha detto il presidente ucraino, che si è video collegato con il summit subito dopo la fumata bianca per ringraziare i leader. La questione dei Balcani invece è molto più arzigogolata.

L'Albania e la Nord Macedonia non riescono ad ottenere l'apertura dei negoziati per l'adesione a causa del blocco della Bulgaria, che sbarra la strada a Skopje per questioni identitarie. Il premier filo-occidentale Kiril Petkov è arrivato a Bruxelles ufficialmente sfiduciato dal Parlamento, con una crisi politica in massima esplosione, in parte proprio per aver tentato di sciogliere la matassa. La Francia ha tentato una mediazione, con un piano in queste ore all'esame dei deputati nel corso di una seduta straordinaria, che prevede però anche delle modifiche costituzionali per la Macedonia del Nord.

Rodolfo Ricci

( 24 giugno 2022 )

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