Giovedì 25 aprile 2024, ore 11:54

Carbis Bay  

Il G7 sfida la Cina sul virus e guarda a ripresa e clima 

Il G7 sfida la Cina chiedendo una nuova indagine sull'origine del virus che ha messo in ginocchio il mondo. Il primo tassello della strategia del presidente Usa Joe Biden per ricompattare un fronte sfaldato dal suo predecessore e renderlo in grado di affrontare unito Pechino è una mossa squisitamente trumpiana: quell'accusa sul 'virus cinese’ che sarebbe sfuggito dal laboratorio di Wuhan.  Del resto l'inquilino della Casa Bianca ha annunciato subito che l'obiettivo del G7 sarebbe stato quello di fare fronte comune contro il Dragone.  E l'appello dei leader che chiedono all'Oms un'indagine più approfondita è un primo passo (forse il più semplice) in quella direzione. Un segnale che Pechino non ha incassato in silenzio: nelle stesse ore ha infatti varato una nuova legge contro le sanzioni imposte da Paesi stranieri che prevede tra l'altro "il rifiuto del visto, l'espulsione, il sequestro e il congelamento di beni" a chi aderirà alle misure contro imprese o funzionari cinesi.
Ma l'obiettivo di Biden è anche quello di dare un segnale forte nella lotta alla pandemia, facendo tornare gli Usa leader nel mondo. "Gli Stati Uniti - ha detto dopo il faccia a faccia con Boris Johnson a Carbis Bay - saranno l'arsenale dei vaccini per combattere il Covid in tutto il mondo". Ed ha assicurato che gli Usa hanno un piano per rifornire vaccini a tutti, definendo storica la donazione di 500 milioni di dosi già annunciata dalla Casa Bianca. Un debutto da 'America is back' dunque per il suo primo vertice in presenza, mentre il lavoro dell'amministrazione Usa per arginare arginare la corsa (non solo economica) della Cina si muove su più piani. La sfida principale resta sempre quella della ripresa economica, più verde e più digitale, mentre si rafforzano gli sforzi per sconfiggere il Covid su scala globale. Su questo tema Mario Draghi ha aperto il suo primo G7 in presenza, da presidente del Consiglio italiano. L'ex presidente della Bce è 'lead speaker' nel dibattito di due panel proprio sulla ripresa e sul clima con i leader di Gran Bretagna, Usa, Germania, Francia, Giappone e Canada.
In un summit che promette di inaugurare una nuova stagione di multilateralismo dopo l'era Trump. Con due convitati di pietra, la Russia e la Cina, e sullo sfondo le sfide della sicurezza globale. L'arrivo sulla scena di Joe Biden porta la promessa di quell'approccio multilaterale che secondo Draghi è l'unica ricetta possibile contro i cambiamenti climatici e le diseguaglianze, contro le pandemie e per la sicurezza. Su questi temi, sul tema della produzione e distribuzione dei vaccini su scala globale, ma anche su dossier caldi come la Russia e la Libia, il delicato rapporto con Pechino e l'Afghanistan, il premier e il presidente Usa potrebbero soffermarsi nel colloquio bilaterale - il loro primo incontro - previsto domani sera a margine del summit, per rinsaldare quell'asse transatlantico che Draghi ha indicato fin dall'inizio come asse fondamentale della sua politica estera.
Unione europea e atlantismo sono i due pilastri per il premier italiano, che rispetto alla Cina ha affermato la necessità di un dialogo in ambito multilaterale senza rinunciare all'affermazione di principi e diritti fondamentali. Prima dell'inizio del G7 Draghi, che a Carbis bay non è accompagnato dalla moglie, ha in programma un incontro con Angela Merkel ed Emmanuel Macron per coordinare la linea dei Paesi dell'Ue, anche dopo la chiamata "all'unità" che Biden ha lanciato all'Europa per rispondere a Russia e Cina, dai temi della sicurezza a quelli dei diritti. Al summit il presidente del Consiglio italiano si presenta con alle spalle il lavoro fatto al Global Health Summit di Roma per coordinare gli sforzi internazionali contro il Covid. Ha in tasca la nuova Agenzia nazionale per la cybersicurezza approvata in Consiglio dei ministri, che rafforza il nostro Paese contro le minacce cibernetiche. E in testa un'ambizione: porre l'Italia, presidente di turno del G20, alla guida "di un cambio di paradigma" proprio nella direzione del multilateralismo. Ecco perché al vertice il premier non farà mancare il suo sostegno e la sua spinta a impegni ambiziosi contro i cambiamenti climatici, per l'educazione delle giovani donne e per vaccinare i Paesi in via di sviluppo. Quegli impegni, dalla decarbonizzazione alla proposta di tassazione globale al 15% per le multinazionali, dovranno passare sul tavolo del G20 presieduto dall'Italia.

Rodolfo Ricci

( 11 giugno 2021 )

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