Poco più di 5 settimane per evitare la manovra bis e meno di 4 mesi per disegnare la prossima legge di Bilancio. Si presenta a tappe serrate il percorso della finanza pubblica italiana con il governo gialloverde nel pieno del caos post-elezioni europee. E se anche si riuscirà a scampare procedura di infrazione e correzione in corsa dei conti, subito dopo bisognerà preparare una manovra "monstre", che parte con la zavorra di 23 miliardi di aumenti Iva.
"Il Presidente del Consiglio Conte ha fatto un intervento assolutamente significativo, richiamando alle loro responsabilità i due partiti di governo e dicendo una cosa importante: in questo momento il Paese ha bisogno di scelte, non di vivacchiare. Ora vedremo le risposte", ha diciarato la segretaria generale della Cisl, Annamaria Furlan, , commentando le dichiarazioni del premier Conte. "C’è una urgenza estrema di dialogo con l’Europa ma anche urgenza sulle scelte delle priorità", ha sottolineato Annamaria Furlan. "Il Paese ormai - ha sostenuto - è a crescita zero, ha bisogno di sbloccare immediatamente risorse nell’economia reale a partire dallo sblocco delle medie e grandi opere infrastrutturali, parliamo di tanti miliardi bloccati e circa 400 mila posti di lavoro. Poi ha fortemente bisogno di investimenti pubblici e privati. Per questo mi auguro che celermente si faccia chiarezza per il bene del paese, perchè ogni giorno che passa la decrescita è sempre meno felice, una crescita infelice per tante e tante persone, come dimostrano anche le tante vertenze aperte al Mise".
Intanto bisogna aspettare il verdetto Ue di oggi, quando accanto alle raccomandazioni Paese la Commissione stilerà il suo rapporto sul debito italiano, tenendo conto delle argomentazioni presentate dal governo. Lì dovrebbe essere indicata l’entità dello scostamento (circa 11 miliardi) e potrebbe essere richiesta l’apertura della procedura sul deficit per debito eccessivo. La parola passerebbe quindi all’Efc (la commissione economico-finanziaria) che dovrebbe valutare se la richiesta è "giustificata" e passarla quindi al tavolo dell’Ecofin. Se l’Italia si rendesse disponibile ad avviare una trattativa i tempi si dilaterebbero e la risposta dei ministri delle Finanze potrebbe arrivare alla riunione in agenda per il 9 luglio. Viceversa la commissione tecnica potrebbe accelerare ed esprimersi in tempo per l’Ecofin del 14 giugno.
Nel mezzo si dovrà molto probabilmente discutere con Bruxelles i termini di una manovra bis da 3-3,5 miliardi, nella migliore delle ipotesi. Ammesso che si riesca a trovare una intesa, come già accaduto in extremis a dicembre scorso, e che il governo regga politicamente alla correzione dei conti respinta finora perchè "non necessaria" dallo stesso ministro dell’Economia, Giovanni Tria per poi affrontare la legge di Bilancio. Una manovra da almeno 40 miliardi se si vorranno contemporaneamente evitare gli aumenti Iva e abbassare le tasse senza toccare il deficit, come l’Italia continua a promettere (anche nella lettera inviata).