Martedì 16 aprile 2024, ore 6:06

Global

Ituc, Sharan Burrow rieletta alla guida con il 52% delle preferenze

Michael O’Leary è riuscito nell’impresa di sbaragliare concorrenti del calibro di Jeff Bezos, piazzandosi al primo posto nel sondaggio lanciato dalla Confederazione internazionale dei sindacati per eleggere il peggior capo del mondo. Un risultato reso noto nella giornata conclusiva del 4º Conngresso mondiale dell’organizzazione, culminato con la rielezione, con il 52% delle preferenze, di Sharan Burrow a segretario generale per il suo terzo mandato. Dietro di lei Susanna Camusso, sostenuta dai sindacati italiani, che ha ottenuto il 48% dei consensi. "Non sorprende che Michael O'Leary sia stato nominato il peggior capo del mondo nel 2018”, ha commentato Stephen Cotton, segretario generale della Federazione internazionale dei lavoratori dei trasporti. “ Le persone pretendono dignità sul posto di lavoro e l'Itf farà tutto il possibile per lottare per il diritto dei lavoratori Ryanair di ottenere buoni accordi contrattuali collettivi”, ha aggiunto, ricordando come solo un anno fa Ryanair abbia accettato di riconoscere i sindacati. “Con questo premio, - ha concluso Cotton - il movimento sindacale globale sta inviando un messaggio a Michael O'Leary : stiamo arrivando per assicurarci che i tuoi lavoratori abbiano dignità, rispetto di sé, salute e sicurezza sul lavoro ". Obiettivi che l’Ituc ha messo al centro del dibattito congressuale.
“Dobbiamo difendere i diritti dei lavoratori e gli altri diritti umani e chiedere un nuovo contratto sociale”, ha sottolineato Burrow a conclusione dei lavori. “Mentre il mondo si trasforma, con i cambiamenti tecnologici e climatici e con la migrazione delle persone (per scelta o per disperazione), - ha aggiunto - noi chiediamo una transizione giusta”, ribadendo che “l'uguaglianza per tutte le persone è al centro del nostro mandato ". Il congresso ha anche approvato cinque risoluzioni urgenti che chiedono: 1) diritti umani e pace in Colombia; 2) solidarietà con lavoratori e studenti in Iran; 3) riforme del diritto del lavoro in Ungheria; 4) diritti del lavoro e solidarietà con i sindacati indipendenti in Kazakistan; 5) libertà per Lula. Tra gli obiettivi strategici dei prossimi quattro anni, i sindacati si sono dati quello di organizzarsi per creare una Confederazione mondiale di 250 milioni di membri (dagli attuali 207) per rafforzare il potere dei lavoratori; pervenire ad un nuovo contratto sociale, in cui le imprese, comprese le piattaforme commerciali, debbano assumersi la responsabilità dei propri lavoratori e un trattato delle Nazioni Unite su business e diritti umani; disegnare una giusta transizione verso economie sostenibili per affrontare i cambiamenti climatici; invertire la tendenza alla crescita dei bassi salari e all'aumento della disuguaglianza attraverso la contrattazione collettiva, l'aumento dei salari minimi e la protezione sociale; e, infine, eliminare il divario retributivo di genere, combattere la discriminazione e il razzismo e portare avanti azioni contro la violenza di genere.
Al termine dei lavori, il consiglio generale dell’Ituc ha eletto Ayuba Wabba, leader della Confederazione nigeriana del lavoro, alla carica di presidente, Cathy Feingold dell’americana Afl-Cio e Karl-Petter Thorwaldsson del sindacato svedese LO alla carica di vice presidenti. Owen Tudor, Victor Baez e Mamadou Diallo sono invece stati eletti segretari generali aggiunti. Resteranno in carica fino al prossimo congresso, il quinto, che si terrà nel 2022.
 

( 7 dicembre 2018 )

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