Sabato 20 aprile 2024, ore 9:55

Guerra 

La Ue punta sul petrolio nelle nuove sanzioni a Putin 

Mosca minaccia, Bruxelles tira dritto. A rispondere all'ex presidente Dmitry Medvedev, un tempo il volto buono della Russia, è Ursula von der Leyen, il capo dell'esecutivo europeo: il sesto pacchetto di sanzioni è in arrivo. E probabilmente conterrà anche l'embargo al petrolio. "La bancarotta della Russia è solo una questione di tempo", ha sottolineato von der Leyen senza curarsi del monito di Medvedev, secondo cui a un default russo seguirebbe quello europeo. "Le sanzioni anti-russe possono provocare l'iperinflazione in Europa" ha dichiarato Medvedev, per lunghi anni a capo del governo e ora vice segretario del Consiglio di Sicurezza russo. Secondo l'ex presidente il sistema finanziario dell'Unione europea "non è molto stabile e la gente sta perdendo fiducia"; inoltre ha vaticinato "un'ondata di crimini" in seguito all'afflusso dei rifugiati. Insomma, propaganda largamente a uso interno. Tranne il discorso dei prezzi. Un ulteriore rincaro del costo dell'energia sarebbe indubbiamente problematico per l'Europa e il rischio, con l'embargo al petrolio, è che si vada in quella direzione.

La Commissione lo sa e sta lavorando alle contromisure. Perché il mantra è: le sanzioni debbono mordere chi le riceve, non chi le impone. "L'obiettivo primario - ha spiegato von der Leyen alla Build - è quello di ridurre le entrate di Putin. Ma il petrolio è scambiato a livello globale. Quello che non deve accadere è che Putin faccia pagare prezzi ancora più alti su altri mercati per forniture che altrimenti andrebbero all'Ue. Ecco perché stiamo sviluppando meccanismi intelligenti in modo che anche il petrolio possa essere incluso nel prossimo pacchetto sanzioni". Certo, i 27 dovranno poi approvare. E la Germania viene costantemente indicata come "molto prudente" al riguardo, tanto che von der Leyen ha dovuto in qualche modo intercedere.

"La Germania - ha detto - ha sostenuto l'Ucraina per molti anni e ha approvato tutti e cinque i pacchetti di sanzioni che abbiamo proposto entro 48 ore. L'Ue non è mai stata così unita, determinata ed energica come ora e la Germania compie la sua parte in questo processo". D'altra parte non è un segreto che il principio di gradualità viene condiviso a tutti i livelli, in Europa. Dunque si procede passo dopo passo, con la Commissione determinata a colpire nuovamente gli istituti finanziari e in particolare Sberbank, che da sola "rappresenta il 37% del settore bancario russo.

Resta un dato reale: le sanzioni internazionali, dopo aver colpito il mercato finanziario, avranno ora un impatto più forte sull'economia russa "che dovrà in questi mesi affrontare dei cambiamenti strutturali per adattarsi alla nuova realtà". La governatrice della banca centrale russa, la tecnocrata e rispettata Elvira Nabiullina, pur con il linguaggio tecnico, ha descritto un quadro difficile per l'economia del paese nei prossimi mesi e ha preannunciato un taglio dei tassi anche a costo di lasciare correre l'inflazione che a marzo è già balzata del 17,4% Per Mosca gli analisti internazionali prevedono, a seguito della guerra e delle sanzioni, una caduta del Pil a due cifre, l'ultima è la Banca Mondiale che parla di un -11%. Parole, quelle della governatrice, che stonano con il quadro fin qui descritto dal Cremlino tanto che dopo qualche ora è arrivato un messaggio più tranquillizzante da parte del presidente Vladimir Putin: l'economia "si sta stabilizzando" così come l'inflazione, con il rublo che torna ai livelli di prima dell'inizio della guerra in Ucraina. Anzi, ha rilanciato, il "blitzkrieg economico" lanciato dall'Occidente contro la Russia attraverso le sanzioni "è fallito", mentre le stesse sanzioni stanno già provocando "un declino negli standard di vita" nei Paesi europei. Se necessario, si utilizzerà il bilancio statale per sostenere l'economia ha sottolineato.

Rodolfo Ricci

( 19 aprile 2022 )

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