Sulla manovra continua la trattativa con Bruxeles. "E’ necessario legare strettamente il reddito di cittadinanza ad una effettiva formazione dei lavoratori per un impiego nelle imprese e nel mondo produttivo”, ha dichiarato la segretaria generale della Cisl, Annamaria Furlan, a proposito della proposta del Sottosegretario Siri di spostare il baricentro del reddito di cittadinanza dai centri per l’impiego verso il mondo produttivo. "Siamo molto d'accordo con questa proposta interessante del ministro Siri, raccolta positivamente oggi anche dal Direttore generale della Confindustria, Panucci, in un intervista sul Sole 24 ore. Tra l’altro questa proposta è in sintonia con il contenuto del patto della fabbrica firmato da Cgil, Cisl, Uil e Confindustria che punta proprio ad un ruolo forte e bilaterale delle parti sociali per favorire l’ingresso dei giovani nelle aziende attraverso un grande piano formativo per affrontare al meglio la rivoluzione tecnologica di azienda 4.0". I tempi per la riorganizzazione dei centri per l’impiego saranno inevitabilmente lunghi e farraginosi e quindi le parti sociali possono svolgere un grande ruolo sussidiario per far incrociare la domanda e l’offerta di lavoro".
Poi l'Europa. "La nostra porta resta aperta e sono convinto che potremo trovare un accordo su soluzioni condivise nell'interesse degli italiani e della zona euro. E' un percorso impegnativo ma praticabile e io ci voglio credere". E' quanto scrive sul suo blog il commissario Ue Pierre Moscovici. "Il nostro fine non è quello di sanzionare le autorità italiane, nè di interferire negli affari interni del Paese", scrive Moscovici. "E' nell'interesse di tutti continuare a dialogare e andare avanti nella ricerca di soluzioni comuni".
"Dalla Commissione europea "è piovuta una bocciatura pesante come un macigno, ma purtroppo ampiamente preannunciata. Lo scenario ora si fa davvero pericoloso e richiede un cambio radicale da parte del Governo, nel segno della responsabilità istituzionale e dell'apertura al dialogo sociale", ha ricordatoì Luigi Sbarra, segretario generale aggiunto della Cisl, concludendo l'Attivo unitario Cgil Cisl Uil di Torino per la presentazione della piattaforma sindacale sulla Legge di Bilancio. "In questo momento - ha aggiunto Sbarra - alzare i toni contro improbabili complotti è l'esatto contrario di quello che serve. Si rischia di giocare con il fuoco, anche perché la procedura di infrazione si aggiunge a un quadro economico preoccupante". Le risorse, "oggi dilapidate quasi esclusivamente in spese correnti, vanno orientate e qualificate per innalzare la crescita e far calare quell'indebitamento che ci condanna di fronte a tutti gli Stati europei". Per questo, ha sottolineato Sbarra, "è urgente che la manovra cambi: non va sprecato altro tempo e va dato un impulso agli investimenti produttivi su occupazione, politiche industriali, grandi e medie opere infrastrutturali. Dobbiamo riqualificare le reti materiali, logiche e sociali del nostro Paese".
Infine il Governo. "Le misure partiranno nei tempi previsti, quota 100 partirà nei primi mesi del 2019 insieme al reddito di cittadinanza e significa dare alle imprese la manodopera qualificata che aumenterà gli investimenti", ha ribadito il vicepremier Luigi Di Maio, aggiungendo che "noi dobbiamo provare un dialogo a oltranza con tutti i commissari europei, con la commissione per spiegare la bontà di queste misure ma soprattutto per spiegare che la manovra può migliorare sopratutto nel taglio agli sprechi", aggiunge Di Maio.
E via il condono e al suo posto la sanatoria degli errori formali. Ma anche tassa dell'1,5% sui Money Transfer, Fondo per le calamità, detassazione per le sigarette elettroniche, rinnovo del bonus bebè e misure per Campione d'Italia dopo il fallimento del casinò.
Sono i sei capitoli contenuti nell'emendamento 'omnibus' al decreto fiscale messo a punto da maggioranza e governo depositato in commissione Finanze del Senato.
In dettaglio, arriva con il decreto fiscale il rinnovo del bonus bebè per i nati 2019, inizialmente previsto con la manovra. La misura è contenuta nel decreto 'omnibus' depositato in commissione Finanze del Senato. Prevista una maggiorazione dell'assegno del "20% per ogni figlio successivo al primo". La misura vale 440 milioni in 2 anni. Confermate le due soglie di reddito per l'assegno che sarà di 80 euro al mese per le famiglie con Isee fino a 25 mila euro e raddoppiato con Isee sotto i 7 mila euro. Il bonus vale per il primo anno di vita o di ingresso in famiglia dopo l'adozione.
Rate meno 'pesanti' per chi aderisce alla rottamazione ter. La commissione Finanze del Senato ha approvato l'emendamento M5S che consente il pagamento di importi più bassi aumentando da 10 a 18 il numero complessivo delle rate, con le scadenze che passano da 2 a 4 l'anno dal 2020. Nel 2019 si pagheranno quindi 2 rate ciascuna del 10% dell'importo (il 31 luglio e il 30 novembre). Poi ci saranno altre 18 rate, con 4 appuntamenti l'anno, il 28 febbraio, il 31 maggio, il 31 luglio e il 30 novembre.