Acquedotti, contatori digitali, infrastrutture elettriche. Ma anche case, capannoni e ospedali da ricostruire dopo il sisma del Centro Italia. E scuole da rimodernare e mettere in sicurezza. Sono 119 le operazioni attivate in Italia nel 2017 grazie ai finanziamenti del gruppo
Bei, Banca europea degli investimenti E Fondo europeo degli investimenti, che hanno segnato il record di 12,3 miliardi di nuova finanza, il 10% in più rispetto al 2016, toccando così in 10 anni i 100 miliardi. A tracciare il bilancio dell’attività con l’Italia il vicepresidente, e presidente del Fei, Dario Scannapieco, insieme al ministro dell’Economia Pier Carlo Padoan che è tornato a ribadire come gli investimenti siano una «leva potentissima» che, se «pienamente utilizzata» consentirebbe ritmi di crescita «molto» più elevati. I progetti sostenuti in 10 anni dalla
Bei hanno attivato investimenti per oltre 270 miliardi e si sono concentrati anche sulle Pmi: 39,4 miliardi di prestiti e garanzie che hanno sostenuto tra 2008 e 2017 210 mila imprese e oltre 6 milioni di posti di lavoro, e nel solo 2017 5,3 miliardi per 39.700 Pmi e 542.500 posti. L’Italia, ha ricordato Scannapieco, lo scorso anno è stata il primo Paese beneficiario in Europa della finanza del gruppo
Bei, che ha sostenuto investimenti per un valore complessivo di 41,9 miliardi (26,2
Bei e 15,7 Fei) pari al 2,4% del Pil. A fine 2017 il totale degli impieghi
Bei in Italia ammontava a 67,22 miliardi. Sul versante del piano Juncker, ha detto Scannapieco, da aprile 2015 sono stati accordati 6,6 miliardi di prestiti e garanzie per 37,2 miliardi di investimenti attivati nel paese.