Maxi piano di assunzioni alla Renault. Entro il 2019, infatti, l’azienda porterà a 5mila i nuovi contratti a tempo determinato: 1.400 in più rispetto ai 3.600 già concordati con i sindacati francesi. Nel darne notizia, la casa automobilistica ha sottolineato l’intenzione di rafforzare e adattare la sua offerta di competenze alle nuove sfide tecnologiche. A tal fine, l’azienda ha sottoscritto un emendamento all'accordo sul Piano industriale 2020 con le organizzazioni di rappresentanza dei lavoratori Cfdt, Cfe-Cgc e Fo. La Cgt, secondo sindacato per numero di iscritti a livello aziendale, che aveva già rifiutato l'accordo iniziale, non ha sottoscritto nemmeno quest’ultima intesa.
"Il problema è che il numero delle assunzioni non è superiore alle uscite vissute da Renault per diversi anni, quindi chi farà il lavoro? Le 1.400 assunzioni aggiuntive non ridurranno il divario", dichiara Fabien Gache, delegato della Cgt, ai microfoni di France Press, dicendosi anche preoccupato per le "attività di esternalizzazione".
"Si tratta di esodi volontari, dunque non è possibile fare una stima esatta del numero di nuove uscite", spiega Bruno Azière della Cfe-Cgc, il primo sindacato in Renault, aggiungendo che la nuova intesa "offre maggiore sicurezza” ai dipendenti.
Da gennaio 2017, il gruppo Renault ha già assunto 2600 persone con contratto a tempo indeterminato.
Il nuovo accordo prevede l'estensione dei regimi di fine carriera a tutte le categorie di dipendenti, sempre su base volontaria.
Queste misure consentono di far uscire dal ciclo produttivo i dipendenti cui manchino meno di tre anni dalla data del loro pensionamento programmato. Fino ad allora, costoro continueranno a percepire il 75% del loro stipendio lordo. Una possibilità che finora era stata riservata principalmente ai lavoratori delle fabbriche che avevano lavorato per almeno 15 anni nel lavoro a turni e che ora è stata aperta a quasi tutti i dipendenti con almeno cinque anni di anzianità nel gruppo.
"L’ampliamento di questo strumento andrà probabilmente a beneficio soprattutto del personale tecnico, ma in una certa misura anche dei quadri", sottolinea Azière.
L'accordo prevede inoltre ulteriori 15 milioni di euro per la formazione dei dipendenti. Per il responsabile delle risorse umane francese di Renault, Tristan Lormeau, l’intesa “mira innanzitutto a rafforzare le nostre capacità per supportare le trasformazioni dell'automobile", in previsione della necessità del gruppo di trasformarsi per preparare i "veicoli elettrici e autonomi" di domani.
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