Venerdì 19 aprile 2024, ore 8:38

Bruxelles 

Ue: un Patto di stabilità per sostenere la crescita 

L'inflazione, l'ondata di Omicron, la crisi energetica alimentata dalle tensioni con Mosca pesano sullo slancio della ripresa dell'eurozona e si candidano ad essere tra le cause della possibile revisione al ribasso delle previsioni economiche invernali che domani la Commissione Ue presenterà a Bruxelles. Ma nel frattempo l'esecutivo europeo guarda oltre, punta sul fatto che il rallentamento della ripresa sia solo nel breve termine e rilancia sulla sfida chiave della primavera 2022: la revisione del Patto di stabilità. "La crescita è il modo migliore per la sostenibilità del debito, deve restare un punto centrale di ogni revisione", ha sottolineato il commissario Ue agli Affari Economici Paolo Gentiloni dispensando ottimismo: "Trovare un compromesso in Ue è possibile".Parlando all'università Bocconi di Milano l'ex premier ha tracciato il solco sul quale, da qui alle prossime settimane, si muoverà sia Palazzo Berlaymont - che redigerà le sue linee guida in primavera - sia gli Stati membri. La data da cerchiare con il rosso è il 10 marzo quando, a Parigi, i leader europei si vedranno nel Consiglio informale convocato dalla presidenza francese e sul tavolo ci sarà proprio la revisione della governance economica.

"Le decisioni che prenderemo nei prossimi mesi determineranno la direzione in cui andrà l'Ue: se si torna ai giorni pre-pandemia di bassa crescita, disparità sociali e fragilità ambientale o se possiamo forgiare un futuro post-pandemia di crescita forte, sostenibile ed equa", ha rimarcato il commissario. Certo, superare le "vecchie divisioni" tra 'frugali' e Stati del Sud "non è sarà un compito facile" ma non è impossibile: le linee rosse sono fatte per essere superate, ha osservato. E la chiave per oltrepassare il guado di una rigida (e "irrealistica", secondo Bruxelles) riduzione del debito resta quello della mole da 650 miliardi di investimenti pubblici e privati da mettere in campo da qui al 2030 per la transizione ecologica e digitale.

"Nessuno vuole vietarla ai Paesi con elevato debito", ha spiegato Gentiloni. Ma il sentiero resta stretto, qualsiasi passo affrettato potrebbe rompere l'equilibrio di consenso che punta a ottenere Bruxelles. E sulla creazione dell'Agenzia del debito europeo, ha frenato il commissario, ad esempio "non c'è una consapevolezza condivisa". Sul dibattito tra gli Stati membri sul nuovo Patto di stabilità potrebbe giocare un ruolo anche la crisi energetica e inflazionistica che sta vivendo l'Europa. Il rischio di un effetto negativo sulla ripresa fa da apripista alle stime invernali che divulgherà Bruxelles. La fine del 2021, per l'eurozona, non è andata come previsto: se nel novembre scorso la Commissione prevedeva una crescita dello 0,8% per il quarto trimestre l'Eurostat, il 31 gennaio, certificava un taglio allo 0,3% per lo stesso periodo. Con la Germania a fare da 'zavorra' con il suo -0,7% quando si prevedeva che, per l'ultimo spicchio del 2021 il Pil avesse registrato un +1,3%.

La revisione al ribasso della crescita di Eurolandia è invece già certificata dall'Fmi: "Abbiamo ridotto le stime al 3,9% rispetto al precedente 4,3% a causa di Omicron e del calo nei consumi", ha spiegato il direttore per l'Europa del Fondo Monetario, Alfred Kramer. E a dispetto degli Usa, in Europa a pesare sull'inflazione è "lo choc dell'energia", ha aggiunto. Per ora, tuttavia, a Bruxelles restano fiduciosi: il rallentamento del ritmo della crescita non dovrebbe durare a lungo e anche l'allarme prezzi, da qui ai prossimi mesi, secondo i tecnici Ue è destinato a rientrare.

Intanto l’America è tornata al lavoro, "abbiamo fatto la storia". Joe Biden usa toni trionfalistici alla Casa Bianca per commentare gli ultimi sorprendenti dati sul lavoro, che confermano la solida ripresa occupazionale negli Usa spianando la strada al rialzo dei tassi di interesse da parte della Fed previsto per marzo, il primo dal 2018. Nonostante il picco della variante Omicron, l'economia americana ha creato in gennaio 476.000 posti di lavoro, circa il triplo di quelli previsti dagli analisti (150-170 mila) e oltre il doppio di quelli di dicembre (199.000). La crescita maggiore, secondo il ministero del lavoro, è stata registrata nei settori ricreativo e alberghiero, nei servizi alla professione e nelle imprese, ma anche nel commercio al dettaglio, nei trasporti e nella logistica.

Rodolfo Ricci

( 9 febbraio 2022 )

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