Più del dieselgate rischia di fare il motore elettrico. Non in termini di danni alla salute, naturalmente, ma per le sue ricadute sull’occupazione. Basta chiedere ai lavoratori della Volkswagen. L'aumento dell'elettromobilità sta infatti costringendo il colosso dell’auto tedesco a cambiare la sua produzione e ricostruire i suoi impianti. E questo comporta anche tagli di posti di lavoro, perché le auto elettriche sono meno costose da produrre. La questione è nota, ma stamane il quotidiano tedesco Frankfurter Allgemeine Zeitung ha fornito anche i dettagli di un piano che prevede nei prossimi anni la riduzione di circa 7mila posti di lavoro negli stabilimenti di Hannover ed Emden, in Germania, dove lavorano circa 22.000 addetti. Parliamo dunque di un terzo dell’attuale forza lavoro.
Come concordato a novembre con i rappresentanti dei lavoratori, i tagli saranno realizzati attraverso il turnover del personale volontario e il pensionamento parziale, mentre ai dipendenti temporanei verranno offerti contratti presso Porsche e presso lo stabilimento Volkswagen di Kassel.
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