Giovedì 18 aprile 2024, ore 23:59

Economia

Il Sud rischia di perdere il treno

Per il Sud, e quindi per tutta l’Italia, il Pnrr rappresenta l’ultima chiamata. I soldi devono consentire una crescita strutturale, colmare gap ultradecennali ed essere accompagnati da riforme. E vanno spesi bene, perché quasi la metà andrà restituita, a partire dal 2026. Per questo, l’ultimo Rapporto Svimez desta molto allarme. Il Sud infatti cresce meno del resto d’Italia. Nel 2021 il Pil del Centro-Nord si attesterà a +6,8% mentre nel Meridione crescerà del 5%. Il rimbalzo ci sarà per l'intero territorio italiano, ma con il Sud che resta comunque, pur in un quadro generalizzato di ripresa economica, meno reattivo. Anche l’export ha un effetto propulsivo più ampio nel Centro-Nord (+14,3% al Sud, + 16,5% nel resto del Paese). 
Anche per i prossimi anni le previsioni ricalcano questo trend. Nel 2022 Svimez prevede un aumento del Pil del +4,2% al Centro-Nord e del +4% nel Mezzogiorno. Nel biennio 2023/2024 il Pil meridionale crescerà rispettivamente dell’1,9% e dell’1,5%, mentre nel Centro-Nord il Pil dovrebbe crescere del 2,6% nel 2023 e del 2% nel 2024.
Tra il 2021 e il 2024, dunque, il Pil meridionale crescerà del 12,4%, contro il 15,6% del Centro-Nord. A cambiare le cose può essere il Pnrr. Dei quasi 15 punti di crescita previsti nel quadriennio, 7 sono riconducibili al Piano di ripresa e resilienza e alle politiche di bilancio alla crescita. Al Sud il contributo copre il 58,1% della crescita cumulata, contro il 45% nel Centro-Nord. 
Il Sud ha moltissimo da recuperare. Ma anche il resto dell’Italia. I danni prodotti dalla pandemia sono enormi. Nel 2020  sono oltre 2 milioni le famiglie italiane in povertà assoluta (un totale di più di 5,6 milioni di persone). Di queste, 775.000 nelle regioni meridionali, ossia circa 2,3 milioni di persone. Le aree del Centro-Sud si confermano quelle con un'incidenza maggiore in termini di povertà assoluta (9,4% fra le famiglie, contro  l'8,6% del 2019). La presenza di minori incide in misura significativa: nel Mezzogiorno il 13,2% delle famiglie in cui è presente almeno un figlio minore è povero, contro l'11,5% della media nazionale. 
A questi dati sulla povertà sono in qualche modo collegati anche quelli sulla disoccupazione, soprattutto quella femminile. Per le giovani donne nel Mezzogiorno l'accesso al mercato del lavoro resta difficile: il tasso di occupazione delle 20-34enni laureate da 1 a 3 anni è il 44% al Sud, a fronte di valori superiori al 70% nel Centro-Nord. Rispetto al secondo trimestre 2019, l’occupazione femminile nel Sud si è ridotta di circa 120mila unità nel 2021. E' diminuita dunque del 5%, contro un calo del 3,3% del Centro-Nord. Buona parte dei divari di genere dell'Italia con l'Ue, evidenzia Svimez,  sono ascrivibili alla situazione delle regioni meridionali: sono quasi 900mila donne NEET nel Mezzogiorno (40%, contro il 17% della media europea). 
Dopo lo sblocco dei licenziamenti a giugno, evidenzia ancora Svimez, sono stati circa 10.000 gli espulsi dal mercato del lavoro, di cui il 46% concentrato al Centro-Sud. Il mercato del lavoro meridionale si caratterizza per un'eccessiva flessibilità, con il ricorso al tempo determinato per il 22,3% dei lavoratori, contro  il 15,1% del Centro-Nord. 
Ilaria Storti

( 30 novembre 2021 )

Mostre

Marco Polo a 700 anni dalla morte

Venezia apre le celebrazioni con una grande mostra a Palazzo Ducale

  • Email Icon
  • Facebook Icon
  • Twitter Icon
  • Pinterest Icon
Commenta Icona

Filosofia

L’ontologia di Severino

Tra i maggiori pensatori del secondo Novecento, è stato il massimo esponente del nichilismo odierno, rivisitato sulla scorta dei classici greci, a cominciare dal Parmenide

  • Email Icon
  • Facebook Icon
  • Twitter Icon
  • Pinterest Icon
Commenta Icona

Mostre

Cézanne e Renoir a confronto

Una grande mostra a Palazzo Reale-Milano per celebrare i 150 anni dalla nascita dell'Impressionismo

  • Email Icon
  • Facebook Icon
  • Twitter Icon
  • Pinterest Icon
Commenta Icona

FOTO GALLERY

Immagine Foto Gallery

© 2001 - 2024 Conquiste del Lavoro - Tutti i diritti riservati - Via Po, 22 - 00198 Roma - C.F. 05558260583 - P.IVA 01413871003

E-mail: conquiste@cqdl.it - E-mail PEC: conquistedellavorosrl@postecert.it