Ci saranno centinaia di migliaia di ingressi ogni anno per rinnovare lo stock ordinario dei dipendenti pubblici. Lo ribadisce il ministro della Funzione Pubblica, Renato Brunetta, anticipando un obiettivo ambizioso e inedito, quello di riportare la Pa a 4 milioni di occupati, così da “ripristinare funzioni specifiche e qualità necessarie”. Attualmente i dipendenti pubblici sono circa 3,2 milioni. Con le nuove modalità per i concorsi pubblici, spiega Brunetta, “si potranno fare 2-3 cicli l'anno di concorsi, perché passiamo dai 4-5 anni ai 3 mesi”per il loro completamento, dal bando all'assunzione dei vincitori. “Credo - afferma ancora il ministro - che entro l'anno esauriremo lo stock dei concorsi bloccati dalla pandemia e penso anche che potremo uscire dall'emergenza e quindi portare all'ordinario e a regime questa tipologia digitale”.

Intanto, sul fronte del pubblico impiego, parte domani pomeriggio la trattativa per il rinnovo contrattuale del comparto Funzioni centrali all'Aran, l'Agenzia per la Rappresentanza negoziale pubbliche amministrazioni. Questo negoziato riguarda 270 mila statali delle amministrazioni centrali, dai ministeri alle Agenzie fiscali agli enti pubblici non economici come l'Inps, l'Inail, l'Inpdap, l'Ice ed altri. Ma la partenza riguarda tutti i 3,2 milioni di dipendenti pubblici e questa trattativa fa da apripista ai rinnovi degli altri comparti: Sanità, Scuola e Funzioni locali. Il nuovo contratto porterà ad un aumento di 107 euro medio in busta paga, più 4% ripartito tra stipendio e parte accessoria (con il consolidamento dell'elemento perequativo). Ma oltre a stabilire gli incrementi retributivi, il contratto dovrà disciplinare gli istituti normativi dello smart working e riformare l'ordinamento professionale di tutti i comparti, ovvero le qualifiche del personale non dirigente, un capitolo fermo dal 2000. L’auspicio del Governo è chiudere i contratti nel più breve tempo possibile, possibilmente firmando entro luglio il contratto delle Funzioni centrali e avviando a breve la trattativa del contratto Sanità, che riguarda 600 mila dipendenti tra medici, infermieri e personale amministrativo. Per il comparto Sanità si attende che arrivi l'atto indirizzo da parte del comitato di settore delle Regioni, dopo la verifica del Mef, che lo stesso Brunetta ha sollecitato di recente. La tabella di marcia è piuttosto serrata e non è escluso che entro l'estate possano partire anche gli altri comparti: Scuola e Funzioni locali. Anche per loro infatti si stanno predisponendo gli atti di indirizzo. Due le novità più rilevanti dei nuovi contratti: la regolamentazione del lavoro agile e dell'ordinamento professionale. Su quest’ultimo fronte, i contratti dovranno disciplinare il nuovo ordinamento e dar seguito all'importante lavoro fatto dalle commissioni paritetiche (Aran-sindacati) per i vari comparti.

Ilaria Storti

( 28 aprile 2021 )