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Pensioni

Ape agevolata con 30 anni di contributi se disoccupati o 35 se attivi

Per accedere all'Ape agevolata bisognerà avere almeno 30 anni di contributi se disoccupati e 35 se si è lavoratori attivi. Lo ha riferito il segretario confederale della Uil Domenico Proietti al termine dell'incontro governo-sindacati a Palazzo Chigi iniziato alle 8 di stamattina. Su questi "livelli minimi" il sindacato sta ancora discutendo per cercare di abbassarli. Inoltre per poter accedere al "Ape social", ovvero l'anticipo pensionistico senza penalizzazione, il tetto fissato dal governo nella legge di Bilancio è di 1.350 euro lordi.

“La discussione è aperta, andremo avanti con il nostro lavoro, un bel pezzo è già stato fatto con soddisfazione per tanti lavoratori, giovani e pensionati, altro è in cantiere”, ha commentato la segretaria generale della Cisl Annamaria Furlan, le novità di stamani arrivate da Palazzo Chigi sulle pensioni, in particolare sull’Ape sociale, “per noi importante perchè rivolto ai lavoratori che hanno perso lavoro, senza ammortizzatori sociali, con problemi di salute, e soprattutto per coloro che fanno lavori particolarmente gravosi”. Secondo Furlan, che ha parlato a margine del Festival delle Generazioni in corso a Firenze, “è importante il lavoro fatto sulla soglia dell’Ape sociale, ma anche «su quelli che sono i lavori particolarmente gravosi e ne abbiamo nel pubblico come nel privato”. La segretaria generale della Cisl ha quindi sottolineato il lavoro fatto “in favore dei giovani, sulla ricongiunzione gratuita e sull’alternanza scuola-lavoro, assolutamente indispensabile”.

In ogni caso, secondo quanto emerso al termine dell'incontro di oggi, l'Anticipo pensionistico in entrambe le versioni, e cioè con o senza penalizzazioni, entrerà in vigore dal 1 maggio 2017. Tutte le misure in discussione saranno inserite nella legge di Bilancio in uno specifico capitolo che si occuperà del caldissimo tema delle pensioni. Al momento si evince che le risorse stanziate per questo pacchetto ammonteranno a circa 1,5-1,6 miliardi per il 2017. Complessivamente si tratta di almeno sei miliardi in tre anni. La rata di restituzione del prestito in caso di anticipo pensionistico su base volontaria sarà pari a circa 4,5-4,6% per ogni anno di anticipo sulla pensione. L'esecutivo sarà però costretto a stanziare delle risorse per questa misura, visto che il 4,5% annuo non copre il costo degli interessi dell'assicurazione e di una parte del capitale del prestito pensionistico, che sarà restituito in 20 anni una volta che il lavoratore sarà andato in pensione.

"Oggi è stato compiuto un primo passo per definire le caratteristiche dei lavori gravosi e delle altre condizioni per ottenere l’Ape agevolata e per permettere ai lavoratori precoci di accedere al pensionamento con 41 anni di contributi”, ha dichiarato il segretario confederale della Cisl, Maurizio Petriccioli, a margine dell’incontro con il Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio, Tommaso Nannicini, sull’individuazione dei lavori gravosi e delle altre situazioni di disagio che daranno diritto alle agevolazioni previste dall’intesa fra il Governo e il sindacato sulla previdenza. ”Ora ci aspettiamo che il Governo porti avanti con determinazione, nell’iter di approvazione della legge di stabilità, gli obiettivi che sono stati individuati dalle Confederazioni sindacali nell’intesa, finanziandoli adeguatamente. Mantenere ampia la platea dei lavori gravosi è una priorità per la Cisl per rispondere al maggior numero di lavoratori, lavoratrici e disoccupati, contribuendo ad alleviare alcune situazioni di disagio sociale. Il confronto non termina qui ma continua sulle altre questioni definite nell’intesa per migliorare, anche in prospettiva, l’equità del sistema previdenziale e la sua capacità di rispondere alle nuove emergenze demografiche e sociali”, ha concluso Maurizio Petriccioli.

Il governo inserirà nella platea dell'Ape agevolata, oltre ai disoccupati, i disabili e i parenti dei disabili, anche alcune categorie di attività faticose come le maestre, gli operai edili e alcune categorie di infermieri. Inoltre saranno inclusi anche i macchinisti e gli autisti di mezzi pesanti. Il governo quindi, aggiungerà ulteriori categorie oltre quelle previste già dalla normativa sui lavori usuranti.

Infine, potranno andare in pensione anticipata con 41 anni di contributi i lavoratori precoci, ovvero quelli che hanno 12 mesi di contributi versati prima dei 19 anni se disoccupati o se parte delle categorie previste per l'Ape social. Secondo Proietti, "è importante che sia passato il principio che con 41 anni di contributi si possa andare in pensione". In pratica i lavoratori precoci possono andare in pensione con 41 anni di contributi, prima di aver raggiunto i 63 anni di età, limite previsto per l'accesso all'Ape agevolata. Il governo avrebbe anche confermato l'intenzione di togliere la penalizzazione (che sarebbe dovuta tornare nel 2019) per chi va in pensione prima dei 62 anni.

( 14 ottobre 2016 )

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