Sì dell'Aula della Camera alla risoluzione di maggioranza sul Def su flessibilità in uscita per la pensione, anche con interventi 'mirati' ad alcune categorie. Poco prima l'Aula aveva approvato, a maggioranza qualificata, la risoluzione di maggioranza che autorizza lo sforamento del pareggio di bilancio. La maggioranza ha invitato il governo ''ad adottare ogni iniziativa utile a promuovere, nel rispetto degli obiettivi di finanza pubblica, interventi in materia previdenziale volti a introdurre elementi di flessibilità'' per la pensione, ''anche con la previsione di ragionevoli penalizzazioni, nonché interventi, anche selettivi, in particolare nei casi di disoccupazione involontaria e di lavori usuranti''.
"Abbiamo tante ipotesi, da esponenti del governo ed opinionisti bisogna che il governo metta sul tavolo una propria proposta seria e che la condivida con le parti sociali. Non se ne puo' piu': un paese non puo' avere 65enni-67enni sul posto del lavoro a prescindere dal lavoro che fanno e avere poi in casa i figli ed i nipoti disoccupati". A chiederlo, a margine di un incontro della Cisl di Padova e Rovigo, il segretario generale del sindacato, Annamaria Furlan, che ha commentato cosi' le parole arrivate dal sottosegretario alla presidenza del Consiglio Nannicini. "Spero insomma che finalmente si si esca dalla battute e dalle ipotesi di riforma e venga presentata una proposta di riforma ufficiale su cui confrontarsi con le parti sociali - ha continuato - perche' la legge Fornero e' una legge che non funziona, ed oggi a chiedere di cambiarla non sono piu' solo i sindacati ma anche le imprese". Dal lato delle aziende, ha sottolineato infatti Annamria Furlan, "fare innovazione e' certo piu' difficile con lavoratori di 65-67enni che non con lavoratori piu' giovani". Sulle coperture, poi, il segretario della Cisl ha fatto notare che "la Legge Fornero ha portato alle casse dello stato 80 mld di euro". "E' possibile che una parte di questa cassa venga utilizzata per la riforma del sistema previdenziale? E lo stesso deve valere per quei 150 miliardi di euro l'anno di evasione fiscale da recuperare: in ogni caso, guardando avanti con una sguardo di lungo respiro con l'immissione nel mercato del lavoro di giovani fra 10 anni le casse dell'Inps cresceranno", conclude.
In sede di replica, al termine del dibattito di questa mattina alla Camera, il sottosegretario all'Economia, Pier Paolo Baretta, si è soffermato sulle "critiche" alla politica di bilancio italiana arrivate ieri dal presidente della Bundesbank Weidmann, giudicate "fuori contesto" perché l'Italia ha le carte "in regola". Per difendere il percorso di riforme del Paese Baretta ha quindi ricordato come sia l’Italia a considerarare "in maniera critica" l'intera politica europea "perché chiediamo che sia più solidale e, per dirla col termine più proprio, addirittura più comunitaria". Le risoluzioni di maggioranza sul Def, praticamente identiche, contengono anche un passaggio che impegna il governo a proseguire nell'azione di rafforzamento del sistema bancario, reso più resiliente, moderno e competitivo grazie alle misure approvate e in fase di attuazione, promuovendo ulteriori e rapidi interventi, anche in materia di giustizia civile, che accelerino la dismissione dei crediti in sofferenza da parte delle banche.
Nel documento si sollecita anche il governo a comunicare "tempestivamente" gli esiti della ricognizione delle risorse del Fondo di rotazione per l'attuazione delle politiche comunitarie proprio per destinarne una parte a questa finalità. Palazzo Chigi dovrà poi "individuare forme di riduzione della pressione contributiva che aumentino strutturalmente la convenienza del contratto a tempo indeterminato rispetto ad altre forme contrattuali". Si impegna inoltre l'esecutivo a "proseguire l'azione di rilancio delle aree sottoutilizzate, segnatamente per il Mezzogiorno, assicurando: la rapida implementazione e attuazione del Masterplan; l'impulso ai progetti infrastrutturali in grado di connettere il Mezzogiorno con il resto del Paese, anche mediante ricorso al partenariato pubblico-privato".
Un altro fronte della risoluzione messa a punto in una riunione di maggioranza di Senato e Camera riguarda l’esclusione dalla cosiddetta “tax expenditure” (la revisione delle detrazioni è uno dei capitoli destinati a coprire la sterilizzazione della clausola di salvaguardia sull'Iva) dei capitoli "famiglia, lavoro, ristrutturazioni edilizie ed ecobonus". Secondo quanto annunciato dal relatore dem a Palazzo Madama, Giorgio Santini (Pd) il documento pone anche l'obiettivo della ”messa a regime” della misura di riduzione del cuneo fiscale dal 2018 (alla scadenza della misura già prevista). Si punta anche a misure di decontribuzione per il Sud. Sempre in ambito fiscale, si fa menzione a politiche fiscali per la famiglia e il sostegno della natalità.