Il sogno di un anno, o per lo meno di un inverno senza Dad, è già tramontato. Ma il Governo prova a tenerlo vivo. Lo spettacolo è quello di una serie di piroette sulle regole per le quarantene, che confondono famiglie, studenti e lavoratori scolastici. Le nuove regole sulle quarantene a scuola cambiano ancora, nel giro di pochi giorni. Lunedì infatti, era arrivata la circolare dei ministeri di Salute e Istruzione che stabiliva che con un solo positivo in (alunno o professore) tutta la classe sarebbe rimasta a casa. Ma il premier Draghi ha deciso di correggere il tiro e tornare, più o meno, alle regole imposte settimane fa. La didattica a distanza scatterà con un solo positivo in classe per i bambini fino a sei anni, con due positivi per gli alunni da 6 a 12 anni, e oltre questa età solo se i casi positivi sono almeno tre.
Lavoratori e sindacati chiedono chiarezza e indicazioni precise. Le scuole si trovano infatti a dover affrontare le nuove disposizioni che riguardano sia la gestione dei casi di contagio sia l’introduzione dell’obbligo vaccinale per i lavoratori. Il rischio, secondo Cisl Scuola, è quello che a dicembre arrivi una sorta di “tempesta perfetta” che sconvolgerà “ancora una volta l’organizzazione del servizio, già duramente provata dalla perdurante emergenza pandemica e dai continui adattamenti richiesti dall’andamento della diffusione del contagio”.
Ilaria Storti