Mercoledì 24 aprile 2024, ore 12:41

Contratti

Pa, accordo governo-sindacati sblocca rinnovo per 3,3 milioni di lavoratori

Raggiunto l'accordo quadro per sbloccare la contrattazione per 3,3 milioni di dipendenti pubblici. Si tratta di un accordo politico, che detta la linea per i rinnovi, mettendo sul piatto 85 euro al mese, per un impegno complessivo di 5 miliardi di euro a regime. Uno dei nodi, su cui la trattativa a un certo punto si è incagliata, è stata la sovrapposizione tra l’aumento contrattuale e il bonus Irpef. Le parti quindi garantiscono che nulla andrà perso. I sindacati, rispetto alla bozza iniziale d’intesa, hanno ottenuto l’allargamento del patto a tutti i settori, compresa la scuola. Il governo ha tenuto invece il punto sull’aumento medio di 85 euro, imprimendo un’accelerazione che ha portato alla firma prima del 4 dicembre, data del Referendum. L’accordo è però solo un punto d’inizio e ora la palla deve passare ai classici tavoli di contrattazione.

"Finalmente la contrattazione riafferma il suo primato sulla politica e sulla legge, che in tanti modi ne aveva espropriato di competenze la contrattazione. Mi sembra che il clima sia cambiato. E sono convinta che sia cambiato anche per la serietà e l’impegno di Cgil, Cisl, e Uil". Così la leader della Cisl, Annamaria Furlan, intervistata da la Stampa, commenta l'intesa. "La verità è che attraverso i contratti e gli accordi si ottengono risultati migliori: la legge Fornero sulle pensioni, fatta senza nemmeno un minuto di confronto coi sindacati, ha prodotto gli esodati e problemi gravissimi", dichiara Furlan, secondo cui "il fatto che Cgil, Cisl e Uil in questi due anni abbiano lavorato con piattaforme e proposte unitarie, sulla previdenza, per i contratti o sul modello contrattuale, ha pagato". In merito alla possibilità che sullo sblocco dei rinnovi abbia pesato il referendum, "hanno pesato i mesi di lavoro svolto insieme al ministero da Cgil, Cisl e Uil", rivendica Furlan. "Questo negoziato da molti mesi procede con incontri e con un lavoro preparatorio molto serio. La firma dell’accordo quadro ripaga l’impegno che ognuno di noi ha speso perchè si arrivasse a un accordo. Se poi, anche un pò maliziosamente, si vuole affermare che ci sono anche altre ragioni, per me - conclude - l’importante è il risultato".

"Nuove regole per nuovi contratti. E' il cambio di passo che volevamo e che abbiamo ottenuto grazie alla mobilitazione coraggiosa e determinata di milioni di lavoratori pubblici. Abbiamo firmato un accordo sul pubblico impiego per una nuova stagione dei servizi pubblici, con i lavoratori per i cittadini. La maratona del lavoro pubblico continua". Cosi' Giovanni Faverin, segretario generale della Cisl Fp, dopo la firma dell'accordo sul lavoro pubblico sottoscritto oggi da Cgil Cisl e Uil con il Governo. "L'accordo ci apre una strada nuova e impegnativa verso il riconoscimento professionale dei lavoratori pubblici. E verso un rinnovo di contratto con risorse per tutti, da aumentare nella contrattazione di posto di lavoro", rimarca Faverin in una nota. "Ma non solo. Con la firma di oggi abbiamo cambiato le regole del gioco: da qui in avanti, come nel privato, saranno le parti a decidere le materie da regolare con la contrattazione. Vale a dire meno legge e piu' contratti per dare piu' valore alle competenze dei lavoratori anche nell'innovazione organizzativa che serve ai nostri enti". "I lavoratori pubblici conteranno di piu' e saranno il motore della Pa 4.0", prosegue il segretario della Funzione pubblica Cisl, "Si dara' un impulso vero alla partecipazione e al coinvolgimento cognitivo e motivazionale nei posti di lavoro. Cioe' alla leva che spinge il cambiamento nel modo di lavorare e di organizzare i servizi a cittadini e imprese. Noi lo sosteniamo da tempo, ora anche il governo ha preso un impegno preciso con tutti i lavoratori pubblici". "E poi l'accordo sancisce un'altra grande conquista", sottolinea Faverin, "Non solo saranno superate fasce e pagelle e sara' data voce ai lavoratori nella riforma della Pa, ma si apre la strada a welfare aziendale, decontribuzione dei premi di produttivita' e incentivo alla previdenza complementare anche nel pubblico impiego". "Con questo accordo si rimettono al centro le persone", conclude il segretario generale della Cisl Fp, "L'impegno del governo e' chiaro: investire nelle professionalita' e nelle competenze, con meno gerarchia, meno precariato, piu' formazione, piu' benessere organizzativo, piu' lavoro agile, piu' attenzione a chi puo' rendere davvero innovativi i servizi alle comunita".

 

 

(Approfondimento domani su Conquiste Tabloid)

 

( 1 dicembre 2016 )

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