Ritmi serrati e modifiche in corsa alla Buona Scuola. Il Miur prova a correggere la riforma di Renzi, accogliendo i pareri delle commissioni parlamentari sulle delegh,e ma di fatto riducendo gli spazi di contrattazione con i sindacati. Che alzano la voce. La possibilità di rimediare in fase applicativa a molte delle criticità della legge 107, sottolineano le sigle di categoria, “è risultata pertanto in gran parte compromessa”.
I sindacati, tuttavia, giudicano positivamente alcune modifiche frutto dei confronti con le Commissioni Parlamentari. In particolare è apprezzata “la decisione di procedere con un piano straordinario di assunzioni dei docenti della scuola secondaria (con una fase transitoria del nuovo sistema di reclutamento) e ai profondi e condivisi cambiamenti apportati al testo della delega sulle scuole italiane all’estero”. Ma dalle sigle della scuola arrivano pesanti critiche a elementi chiave delle deleghe: la scelta di confermare l’impostazione di fondo della delega sull’inclusione; la mancanza di posti aggiuntivi da destinare al potenziamento per le sezioni delle scuole dell’infanzia; le persistenti invasioni di campo su materie contrattuali riguardanti docenti, dirigenti e ATA; la scarsa consistenza del percorso di generalizzazione della scuola dell’infanzia; il rilevante aumento dei carichi di lavoro per docenti e ATA per i quali si prevedono ulteriori funzioni e oneri a organico invariato.