Il confronto sulla scuola è appena partito (tardivamente) ma qualcuno, nel fronte dell’Esecutivo, mostra già segni di insofferenza. E’ il caso del sottosegretario all’Istruzione, David Faraone, che accusa i sindacati di aver perso il lume della ragione e non fare alcun “ragionamento di merito”. Ma i sindacati non ci stanno, anche perché la mobilitazione degli ultimi giorni ha obiettivi, proposte e richieste di modifica chiare e messe nero su bianco da tempo. Le dichiarazione di Faraone non hanno senso secondo Annamaria Furlan, che cerca di riportare il dibattito su fronte dei contenuti e fuori dalla polemica politica. A partire dalla vicenda stabilizzazioni. “Vanno benissimo le 100 mila assunzioni annunciate nella scuola - dice a proposito il segretario generale Cisl - però ci sono altri 80 mila precari ed abbiamo chiesto un piano pluriennale delle assunzioni e delle stabilizzazioni”. Per quanto riguarda la figura del preside, Furlan sottolinea che “è stato codificato il nodo del piano formativo ma rimane ancora la questione della valutazione: questi milioni devono essere dati a pioggia in modo paritario a tutte le scuole o premiamo per esempio le scuole di frontiera?”. “Poi - continua la leader Cisl - i genitori e i ragazzi è giusto che valutino il servizio della scuola, ma la valutazione didattica degli insegnanti la deve fare chi ha competenza con qualche criterio oggettivo, magari con la presenza di una figura terza come un ispettore”. Per Furlan, infine, non si può escludere il sindacato dalla questione dei premi agli insegnanti perché questi “sono un elemento del salario e il salario si contratta almeno nei criteri”.
VIDEO. La dichiarazione rilasciata dal segretario generale Cisl Annamaria Furlan
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