La trattativa sul rinnovo del contratto della scuola potrebbe essere a un punto di svolta. Sindacati e controparte hanno infatti raggiunto un accordo sulla scelta di rendere totalmente disponibili per il negoziato all’Aran i fondi stanziati dall’ultima legge di bilancio destinati al salario accessorio del personale (circa 330 milioni di euro). 
È dunque passata la proposta che la Cisl Scuola aveva avanzato al tavolo di contrattazione integrativa, fin dal primo incontro, che si era svolto alla fine di luglio. Il ministro dell'Istruzione, Bianchi, ha già comunicato al ministro della Funzione Pubblica l'intenzione di integrare l'atto di indirizzo per la contrattazione all’Aran.
Giunge in questo modo a esito positivo, sottolinea Ivana Barbacci, “l’azione condotta in modo insistente, negli ultimi due mesi, dalla Cisl Scuola e dalla Cisl, nei confronti dell'Amministrazione, dei diversi Ministeri coinvolti e del Governo al massimo livello”.
Per quanto riguarda invece le risorse destinate alla contrattazione integrativa d'istituto, si confermano complessivamente quelle dell'anno precedente, pari a poco più di 800 milioni di euro; confermate anche le stesse indicazioni per quanto riguarda la possibile finalizzazione dei compensi.
Le scuole conosceranno in questi giorni l’entità delle risorse di loro spettanza, nell'ambito del Programma Annuale, destinate alla contrattazione.
Se sul rinnovo si registrano progressi importanti, lo stesso non si può dire per quanto riguarda altre partite aperte della scuola: dai precari, ai concorsi in ritardo, dalle cattedre scoperte ai meccanismi di reclutamento in genere. Tutti temi con cui sarò a chiamato a confrontarsi il nuovo governo. “Ritengo che sia necessario - dice a proposito la segretaria generale della Cisl Scuola - un ministro politico. Che si contorni però di soggetti che sono strutturati tecnicamente che possano consigliarlo in termini di procedure tecniche”. Il ministro, secondo la sindacalista, deve essere “assolutamente con un peso politico dentro il Consiglio dei ministri”, perché “quando manca, questo è un handicap grave per l'intero sistema scolastico”.
Ilaria Storti
 

( 4 ottobre 2022 )