Migliaia di lavoratori a rischio licenziamento. A rilanciare gli allarme sono i sindacati. Dal 24 settembre, ricordano Fim Cisl, Fiom Cgil e Uilm Uil, scadono gli ammortizzatori sociali, in particolare cassa integrazione e contratti di solidarietà, per migliaia di lavoratrici e di lavoratori. Da Nord a Sud, in molte aziende verrà superato il limite dei 36 mesi di Cig e contratti di solidarietà a disposizione nel quinquennio. Le organizzazioni sindacali saranno in presidio, lunedì, dalle 10 alle 14, sotto al Ministero dello Sviluppo Economico “per chiedere risposte immediate al Governo e per evitare quindi migliaia di licenziamenti”.
“Si tratta - spiegano i sindacati - di lavoratori che lavorano in aziende che non sono riuscite a completare la riorganizzazione o ad uscire da una crisi di mercato o in aziende che hanno cessato l'attività o che sono coinvolte in procedure di fallimento”.
In totale, sottolineano i sindacati delle tute blu, sono ben 144 i tavoli di crisi aziendale dei vari settori aperti al Ministero dello Sviluppo Economico al 30 giugno 2018 che riguardano 189mila lavoratori. Sono, inoltre, 31 le aziende che hanno cessato l'attività in Italia per delocalizzare all'estero mettendo a repentaglio oltre 30mila posti di lavoro. Vi sono, poi,147 gruppi di imprese interessate da procedure di amministrazione straordinaria.
Per queste ragioni i metalmeccanici chiedono al Governo l'apertura di un tavolo urgente per la copertura degli ammortizzatori sociali: per poter concludere i processi di riorganizzazione e di ristrutturazione aziendale e le reindustrializzazioni; per il rilancio dei contratti di solidarietà; per il sostegno alla formazione e agli investimenti innovativi; per politiche attive ed efficaci per garantire le ricollocazioni e tutelare l'occupazione.