Il testo del decreto scuola approvato alla Camera continua a restare nel mirino dei sindacati. Nei giorni scorsi, le sigle del comparto avevano sottolineato che il dl aveva disatteso e stravolto gli accordi raggiunti con il Miur negli ultimi scorsi, su molti punti, a cominciare dalle abilitazioni e dal personale Ata. Ora la Cisl va all’attacco anche sul fronte degli appalti di pulizia. “Il testo - sottolinea il segretario confederale della Cisl, Andrea Cuccello, commentando il cosiddetto decreto scuola - non garantisce una risposta occupazionale per tutti i 16mila lavoratori coinvolti negli appalti delle pulizie delle scuole statali, generando automaticamente circa 4700 esuberi”. Non solo. Il Governo, attacca Cuccello, “traccheggia nell’avviare tavoli di confronto interministeriali per trovare una soluzione che non generi un confine tra salvati e sommersi”. “I posti disponibili - continua il segretario confederale - sono insufficienti a soddisfare il personale oggi impiegato negli appalti e circa 4700 lavoratori non hanno i requisiti per l’internalizzazione. Noi vogliamo risposte concrete sull’ occupazione per tutti, ma questo non sembra essere un capitolo meritevole di attenzione da parte di questo Governo”.
Il sindacato, però, non resta a guardare e ha avviato una lunga mobilitazione su diversi fronti: dal fisco ai contratti pubblici, dalla non autosufficienza allo sblocco degli investimenti. “Il 10 dicembre a Roma - ribadisce Cuccello -, nel corso del primo dei tre appuntamenti nazionali di mobilitazione unitaria (10 12 17 dicembre), faremo sentire il disagio di queste lavoratrici e di questi lavoratori”.