La crescita rallenta e anche il lavoro morde il freno. A giugno, secondo i dati diffusi dall'Istat, il tasso di disoccupazione è aumentato di due decimi di punto salendo al 10,9%. Il numero dei disoccupati risulta così pari a 2 milioni e 866 mila. Al contrario, dopo tre mesi consecutivi di crescita, il numero di occupati è calato di 49 mila unità. Continuano invece a crescere i dipendenti a termine (+16 mila), che segnano così un nuovo record raggiungendo i 3 milioni 105 mila. L'aumento prosegue senza sosta dal gennaio di quest'anno e conferma un trend che nel suo complesso si registra a partire dal 2014.
Sull'aumento del tasso di disoccupazione pesa anche la diminuzione degli inattivi, chi non ha un lavoro e non lo cerca, scesi di 27 mila unità. Nell'arco dei dodici mesi invece la disoccupazione, sottolinea l'Istat, “cala lievemente”, “mantenendosi sui livelli della fine del 2012”. E’ purtroppo in aumento anche il dato giovanile, risalito di 0,5 punti al 32,6%. Il livello degli under25 in cerca di occupazione è nettamente inferiore al massimo raggiunto nel marzo del 2014 (43,5%) ma è ancora di ben 13 punti superiore rispetto al minimo toccato nel febbraio del 2007 (quando era 19,5%). Sul fronte della disoccupazione giovanile, in Europa solo la Spagna fa peggio di noi.