Altra cosa certa è che un Governo sempre più debole preoccupa i sindacati, che sono assai critici (per usare un eufemismo) rispetto alle politiche fin qui adottate sul fronte della scuola. La crisi di Governo, evidenzia la segretaria generale Cisl Scuola, Maddalena Gissi, ”segna una distanza siderale tra il mondo reale e il dibattito della politica”. ”Le vicende dei giorni scorsi - aggiunge - tra riaperture della scuola annunciate dall’Esecutivo e ritardate nella quasi totalità delle Regioni, dimostrano in modo lampante come in materia di istruzione sia fin qui mancata una strategia di governo efficace del sistema. Preoccupa l’aprirsi di una fase di instabilità politica, ma ancor più il trascinarsi, da tempo, di una sostanziale inconcludenza nell’affrontare i problemi indotti nella scuola dall’emergenza pandemica”.
Le proposte e le richieste dei sindacati per uscire da questa fase di stallo vanno nella direzione di conseguire nell’immediato risultati concreti. La Cisl Scuola evidenzia tre priorità. ”La prima- sottolinea Gissi -, non certo una novità perché l’avevamo da subito annoverata tra le esigenze più pressanti: supportare le scuole nella gestione degli aspetti di natura sanitaria (individuazione e trattamento di eventuali casi di contagio) con la presenza di personale dotato delle necessarie e specifiche competenze. La seconda: riservare al personale scolastico una corsia preferenziale nella campagna vaccinale, con tempi che non rimandino di fatto l’efficacia dell’intervento solo al prossimo anno scolastico. Terzo: garantire lo svolgimento di attività in presenza a quegli alunni che per ragioni diverse (disagio socio economico, carenze di dotazione strumentale o infrastrutturale) vedono compromessa a volte totalmente ogni possibilità di fruire della didattica a distanza”.