Giovedì 25 aprile 2024, ore 15:59

Welfare

Il Senato approva il Ddl povertà. Poletti: un reddito alle famiglie più povere

E' stata oggi la giornata nella quale è arrivato il via libera definitivo del Senato al disegno di legge delega per il contrasto della povertà: una norma che, di fatto, farà partire il Piano nazionale contro la povertà che quest'anno conterà su una dote di 1,6 miliardi che diventeranno strutturali e pari a 1,8 miliardi dal 2018. Il provvedimento, collegato alla manovra, è stato approvato in commissione Lavoro a Palazzo Madama senza modifiche rispetto al testo che ha incassato il via libera della Camera il 14 luglio scorso.

“E’ certamente innovativa e positiva l’approvazione oggi del disegno di legge delega sul contrasto alla povertà per la quale la Cisl ha lavorato con grande impegno negli ultimi anni. Ma la nostra battaglia continua. Bisogna fare ancora molto di più per alleviare la condizione drammatica di tante famiglie italiane che vivono in condizioni di povertà assoluta e promuovere il reinserimento nella società e nel mondo del lavoro di coloro che ne sono oggi esclusi”, ha commentato la segretaria generale della Cisl, Annamaria Furlan. “Da anni ci battiamo insieme alle organizzazioni dell’Alleanza contro la povertà per introdurre nel nostro paese uno strumento universale per il contrasto alla povertà ed affrontare contestualmente anche il tema dell’inclusione sociale che riguarda milioni di persone oggi senza lavoro e senza alcun sussidio economico. Seguiremo - ha aggiunto la leader della Cisl - ora il percorso dei decreti attuativi del provvedimento in modo da garantire la massima efficacia alle nuove misure che rappresentano certamente un risultato importante. Il livello di povertà è purtroppo drammaticamente aumentato nel nostro paese negli ultimi anni, coinvolgendo tutte le generazioni e tutte le aree geografiche, con punte davvero preoccupanti nel Mezzogiorno dove tra l'altro sono particolarmente carenti i servizi per l' inclusione".

In effetti, si tratta della prima misura nazionale di contrasto destinata ad assicurare un sostegno economico al 24,5% dei nuclei familiari che risultano al di sotto della soglia di povertà. Dopo il disco verde del Parlamento, un decreto attuativo stabilirà la soglia che darà diritto a tale sostegno e le modalità di erogazione. Tra gli obiettivi, il riordino delle misure per l'assistenza agli indigenti e l'introduzione del reddito di inclusione, finalizzato a sostenere le famiglie in povertà assoluta. Come ha spiegato il ministro del Lavoro, Giuliano Poletti, il sostegno riguarderà circa 400 mila nuclei familiari con minori a carico, ovvero un milione e 770 mila cittadini.

"È un passo verso l'Europa: l'Italia avrà per la prima volta uno strumento universale su tutto il territorio nazionale per combattere la povertà. Il Senato darà il via libera definitivo domani mattina", e dopo il sì del Parlamento "ci sarà un solo decreto attuativo in tempi rapidissimi", ha anticipato a La Repubblica , il ministro del Lavoro Giuliano Poletti ù

Sullo stanziamento, "si tratta complessivamente di circa due miliardi di euro, considerando anche le risorse europee", ma "sono destinante a crescere", dice il ministro, che sottolinea: "È la prima volta che viene messo a bilancio un fondo destinato alla lotta contro la povertà, dunque è più di quanto storicamente sia mai stato investito su questa materia".

Tre gli ambiti della delega al governo: il varo del reddito di inclusione (Rei), che prenderà il posto del Sia (sostegno per l'inclusione attiva sotto forma di carta prepagata) uno strumento che verrà caratterizzato come livello essenziale di prestazione e che sarà dunque unico a livello nazionale e soggetto a un monitoraggio stretto da parte di una "cabina di regia" nazionale. La misura è articolata in un beneficio economico e in una componente di servizi alla persona, assicurati dalla rete dei servizi e degli interventi sociali. Per la componente economica, è previsto un limite di durata, con possibilità di rinnovo, subordinato alla verifica del persistere dei requisiti, ai fini del completamento o della ridefinizione del percorso previsto dal progetto personalizzato.

A fine 2017 il Rei dovrebbe arrivare a una prima platea di 400 mila famiglie e avrà un valore simile al Sia, fino a un massimo di 400 euro al mese. Sarà il decreto attuativo a stabilire se sarà erogato sotto forma di carta prepagata o in altre modalità. Il reddito di inclusione ha come priorità le famiglie con bambini in povertà assoluta. L'accesso al Rei sarà un aiuto condizionato alla prova dei mezzi (serve un Isee non superiore ai 3mila euro associato a un livello di reddito effettivo disponibile che sarà fissato nel decreto legislativo), un aiuto che scatterà solo con l'adesione del capofamiglia a un progetto personalizzato di attivazione e inclusione sociale e lavorativa predisposta dall'ente locale. La persona, dovrà impegnarsi, per esempio, a garantire un comportamento responsabile, ad accompagnare i figli a scuola, a sottoporli alle vaccinazioni e ad accettare eventuali proposte di lavoro.

La delega prevede inoltre la razionalizzazione di altre prestazioni assistenziali (fatta eccezione per le prestazioni rivolte alla fascia di popolazione anziana non piu' in età di attivazione lavorativa, per le prestazioni a sostegno della genitorialità e per quelle legate alla condizione di disabilità e di invalidità del beneficiario) come la vecchia carta sociale per minori e l'assegno di disoccupazione Asdi, e il rafforzamento del coordinamento degli interventi in materia di servizi sociali, al fine di garantire in tutto il territorio nazionale i livelli essenziali delle prestazioni.

( 9 marzo 2017 )

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