I sindacati della scuola chiedono interventi specifici per dare certezze ai lavoratori sul calendario dei prossimi mesi.Il decreto dell’11, ricordano le sigle di settore, ha il preciso obiettivo di contenere quanto più possibile le uscite di casa e gli spostamenti delle persone. Le scuole hanno sospeso attività didattiche e riunioni di organismi collegiali. L’insegnamento si svolge, ove possibile, a distanza.
In linea con gli obiettivi di contenimento del contagio, è ”del tutto inopportuno”, secondo i sindacati, ”fare decorrere le normali procedure amministrative, propedeutiche all’avvio del nuovo anno scolastico, come se l’attuale fosse un contesto di ordinaria amministrazione”. Per questo, le sigle del comparto chiedono ” un intervento legislativo specifico che preveda ”una moratoria di tutte le attività, rinviandole al momento in cui vi sarà la riapertura delle scuole e degli Uffici”.
Le prestazioni del personale ausiliario non sono ”indispensabili”. Il lavoro degli uffici di segreteria e quello degli Assistenti Tecnici, così come quello del dirigente scolastico e del Direttore dei Servizi Generali e Amministrativi, può essere svolto ”a distanza”.
La richiesta è dunque quella di interrompere ogni attività amministrativa legata alla mobilità, alle graduatorie dei 24 mesi ed ogni altra attività di gestione del personale che richieda consulenza e informazioni che gli Uffici scolatici non possono dare. Sarebbe infine ”quanto mai opportuno”, aggiungono i sindacati, anche per ”semplificare le attività propedeutiche, provvedere per il prossimo anno scolastico alla conferma degli organici nella loro attuale consistenza”.