Resta alta la protesta dei sindacati della scuola per la mancanza di risorse adeguate per il rinnovo contrattuale e per i tanti impegni contenuti negli accordi con i sindacati che il governo ha disatteso. Oggi, Flc Cgil, Cisl Fsur, Uil Scuola Rua, Snals Confsal e Gilda Unams hanno manifestato con un presidio e un flash mob davanti al ministero dell’Istruzione, dalle 17 alle 19. Sempre oggi, l’Esecutivo ha posto la questione di fiducia sul decreto legge sulla scuola. Fiducia che sarà votata domani in Senato. Il testo non è stato modificato durante l'esame in commissione a Palazzo Madama.
La mobilitazione dei sindacati non si ferma. Lo stato di agitazione, proclamato ufficialmente dalle segreterie unitarie nei giorni scorsi, andrà avanti. I sindacati, come detto, denunciano la scarsità delle risorse che la legge di Bilancio destina al rinnovo contrattuale. In testa alle rivendicazioni delle sigle di settore ci sono la richiesta di aumentare gli stanziamenti per il contratto, la valorizzazione professionale e la perequazione retributiva rispetto al resto del personale della Pubblica amministrazione. Del tema del rinnovo, si parlerà presumibilmente dal prossimo gennaio. Il presidio dei sindacati ha puntato i riflettori anche sulle problematiche relative ai punti delle intese del 24 aprile e del 1 ottobre scorsi, a partire dalla questione degli assistenti amministrativi facenti funzioni di Dsga, (Direttori del servizi generali amministrativi) e del mancato avvio del tavolo di confronto sui percorsi di formazione ed abilitazione. Nei giorni scorsi la vice ministra, Anna Ascani, ha assicurato l’impegno del governo a lavorare con i sindacati perché vi sia “maggiore attenzione, all’interno della Pa, per il comparto scuola che finora è stato quello maggiormente penalizzato”. All’interno di questo dialogo, Ascani ha inserito anche altri temi, come la nuova abilitazione e “tutto quello che era stato oggetto dell’accordo firmato al Miur e che deve essere ancora implementato”.