Se Governo e Parlamento non dovessero produrre modifiche legislative su voucher e responsabilità solidale negli appalti ci sarà un referendum sui quesiti abrogativi proposti dalla Cgil. Forse non tutti sanno che il quesito si riferisce alla responsabilità solidale nei soli appalti privati e non riguarda quelli banditi
dalle amministrazioni pubbliche. Dal 2003 al 2014 ci sono state modifiche sostanziale al testo originario, fino ad arrivare a quello vigente. In Parlamento c'è già una proposta di legge, inziaitiva dei deputati Damiano e Gnecchi.
Il problema vero da risolvere è il massimo ribasso. Serve una cambio radicale: il sistema degli appalti privati dovrebbe mutuare alcuni principi del Codice degli appalti pubblici,
in particolare la “garanzia definitiva”. Un meccanismo che prevede che, per la sottoscrizione del contratto, l’appaltatore deve costituire una garanzia, appunto “garanzia definitiva”, a sua scelta sotto forma di cauzione o fideiussione, pari al 10% dell’importo dell’appalto. Laddove, poi, ci sia un ribasso superiore al 10%, la garanzia deve aumentare in modo omogeneo, un punto percentuale di garanzia per ogni punto percentuale in più di ribasso fino al 20%. Addirittura, oltre il 20% per ogni punto di ribasso si prevede il doppio di punto di percentuale di garanzia.
Queste previsioni, che sono presenti, ripetiamo nel Codice dei Contratti Pubblici o nuovo Codice degli appalti che dir si voglia, metterebbero, finalmente, un po’ di ordine nella giungla degli appalti privati, facendo selezione degli appaltatori e, nei fatti, contrastando il maggior ribasso.
Approfondimento a cura di Giovanni Luciano domani su Conquiste Tabloid.