Sì al lavoro agile in Eni. I lavoratori hanno approvato a larga maggioranza l’accordo che andrà in vigore al termine della fase di emergenza pandemica. A renderlo noto le segreterie nazionali di Filctem Cgil, Femca Cisl, Uiltec Uil che affermano: “L’accordo rappresenta un significativo passo in avanti rispetto alla legge 81/2017 che regola la materia dello smart working, in quanto avendo l’intesa sottoscritta la natura collettiva, garantisce uguali diritti fra lavoratori e pari condizioni di fruizioni, escludendo unilateralità applicative frutto degli accordi individuali, su orario di lavoro, diritto alla disconnessione, formazione e luogo di svolgimento dell’attività”.
Inoltre, fanno notare le segreterie nazionali dei tre sindacati, ci sono molti temi importanti che rappresentano la traduzione concreta della bilateralità e devono diventare la base di discussione per il prossimo rinnovo contrattuale dell’energia e petrolio. Questi temi sono in particolare: la formazione congiunta, la certificazione delle competenze, la valorizzazione degli apporti funzionali e professionali dei singoli, il meccanismo di verifica dei risultati ed il valore della commissione bilaterale che, per i sindacati, tradurrà gli effetti del lavoro agile verso una nuova dimensione dell’attuale organizzazione del lavoro.
L’esito del voto espresso dai lavoratori “conferma il valore del lungo lavoro svolto da tutti i soggetti coinvolti - sottolineano i sindacati - le segreterie nazionali, le strutture territoriali e tutte le rsu del gruppo Eni per come è stata affrontata la complessa tematica dello smart working. I sindacati ringraziano tutte le lavoratrici e tutti i lavoratori sia per l’ampia partecipazione alle assemblee sia per l’analisi approfondita dell’ipotesi di accordo, oltre all’alta percentuale di consenso, “ma - concludono Filctem, Femca, Uiltec - non possiamo non considerare alcuni aspetti emersi, che necessiteranno ulteriori approfondimenti e confronti tra le parti”.
Sara Martano