Giornata cruciale sul fronte della “vertenza pubblico impiego”. Oggi pomeriggio infatti i sindacati tornano all’Aran per un incontro che potrebbe essere decisivo per il comparto istruzione e ricerca. L Cisl, dice a proposito il segretario confederale, Ignazio Ganga “è fiduciosa che si possa individuare un percorso utile a chiudere il contratto istruzione che dovrà poter consentire di recuperare la situazione di stallo durata nove anni”. Ganga esprime l’auspicio di uno sprint di Arane e Governo per superare “alcune resistenze di parte pubblica per arrivare celermente alla conclusione delle trattative”. “Dare un nuovo contratto al comparto Istruzione - aggiunge il segretario confederale -, per la Cisl, è un fatto estremamente importante per la definizione delle regole del rapporto di lavoro che vanno di pari passo con i risvolti economici che si avranno per circa un milione e duecentomila lavoratrici e lavoratori italiani. Ma il contratto dovrà soprattutto restituire dignità ai tanti lavoratori che hanno sempre e comunque garantito il buon funzionamento del filone della conoscenza senza mai perdere di vista le ragioni di una missione preziosa”. Per Via Po, il contratto istruzione dovrà fare trainare “in un percorso virtuoso tutti i lavoratori di un comparto delicatissimo e colpevolmente dimenticato dal datore di lavoro Stato, aspetto che consentirà di fornire ulteriori risposte ai giovani ed al futuro della nostra nazione”.
L’incontro di oggi è dunque cruciale. “Vedremo se ci sono le condizioni per una positiva conclusione del negoziato e la sottoscrizione di un’intesa - commenta Maddalena Gissi, segretaria generale Cisl Scuola -. I nodi politici sono noti da tempo: piena attuazione dell’intesa del 30 novembre 2016, valorizzazione delle relazioni sindacali, a partire dai luoghi di lavoro, nessuna manomissione delle attuali tutele per il personale, protagonismo e partecipazione dei lavoratori in una
scuola intesa come comunità educativa”.