E' scontro sempre più duro tra governo e sindacati sulla scuola. Il premier Renzi liquida con toni sprezzanti lo sciopero annunciato dalle sigle di categoria per il 5 maggio, definendolo ridicolo. Una battuta che, sottolinea Francesco Scrima, "conferma soltanto la sua superficialità, la sua presunzione e la sua scarsa conoscenza di una realtà, quella della scuola, su cui ha molto da imparare e ben poco da insegnare". Il segretario generale della Cisl Scuola risponde a sua volta all'annuncio del premier di una forte campagna di comunicazione per spiegare alla gente la riforma del governo. Una campagna che, secondo il sindacalista, è quantomai necessaria per una riforma che ha assunto numerose versioni, "ogni volta diverse, spesso stravaganti, sempre ugualmente lontane da ciò che servirebbe davvero alla scuola per cambiare in meglio".
"Oggi - aggiunge il dirigente sindacale - il disegno di legge è lì, nero su bianco, a dirci quali e quante attese siano state prima suscitate e poi frustrate, a partire da un tema drammatico come quello del precariato; quanti problemi siano stati disattesi e quanti posti malamente, mettendo a grave rischio l'idea di scuola come comunità che insieme condivide la responsabilità di un progetto educativo. E' proprio in nome di famiglie e studenti che noi vogliamo una scuola in cui si assuma come criterio e valore di fondo quello della cooperazione e non quello della competizione".
Non c'è bisogno, dunque, "che il premier ricordi a chi appartiene la scuola". "Stia attento lui - ammonisce Scrima - piuttosto, a non dimenticare che la scuola vera la fanno ogni giorno, con passione, competenza e impegno, le persone che ci lavorano, tra mille problemi e difficoltà cui rischiano di aggiungersi quelle derivanti da provvedimenti decisi senza la scuola e contro la scuola".