Non si dovrà attendere molto per la terza dose della vaccinazione agli ultraottantenni e ai sanitari. Mentre il richiamo vaccinale è partito per i cosiddetti fragili, il Commissario Straordinario per l’Emergenza Covid, Francesco Figliuolo, prevede si passi a breve anche agli anziani e sanitari. “Molti scienziati - sottolinea FIgliuolo- stanno dicendo che la linea d’età dovrebbe essere attorno ai 65 anni, però ci sono delle nazioni come Israele che stanno facendo terze dosi per tutte le età partendo ovviamente con un criterio di progressività. Questo modello noi non l’abbiamo adottato in questo momento ma nei prossimi giorni si darà presumibilmente il via libera”.
Dopo aver accolto favorevolmente l’estensione del green pass, i sindacati tornano a chiedere l’obbligo vaccinale. Per la Cisl, sottolinea Luigi Sbarra, “è la strada migliore per sconfiggere il virus e la crisi economica”. Quanto ai tamponi, il segretario generale sottolinea la “giusta e doverosa gratuità dei per i lavoratori fragili e per le persone affette da patologie certificate” ma, aggiunge, “rimane invece negativo il nostro giudizio sulla decisione del Governo di non riconoscere una soluzione temporanea e transitoria sulla gratuità dei tamponi per accompagnare una fase di maggiore sensibilizzazione verso incerti e dubbiosi almeno per la durata dell’emergenza sanitaria”.
“Vedremo come sostenere questo obiettivo nei prossimi giorni - spiega il leader cislino -, attraverso l’aggiornamento dei protocolli sulla salute e sicurezza, con le relazioni sindacali e la bilateralità nelle categorie e nelle aziende, nel rispetto di un principio di solidarietà che ha sempre escluso che i lavoratori si facciano carico degli oneri su salute e sicurezza”. Del resto, fa notare Sbarra, sono le stesse imprese “ad aver avanzato questa impostazione, e già molte di loro stanno sostenendo i costi”.
“Siccome il Green pass non è obbligo vaccinale - sottolinea a sua volta il numero uno della Cgil, Maurizio Landini - c’è questa contraddizione che lo si può avere anche con il tampone. Continuiamo a pensare che nei luoghi di lavoro per evitare divisioni e favorire una discussione serena sia utile evitare che le persone che lavorano debbano pagarsi loro il tampone, cosa che finora non è stata mai fatta”.
Secondo la Cisl, occorre, in generale, calmierare ulteriormente i prezzi dei tamponi “troppo onerosi rispetto a quanto praticato in altri paesi europei”. “È poi arrivato il momento di andare oltre - evidenza il segretario generale cislino - e ricominciare a parlare di crescita e sviluppo, di investimenti e occupazione, di gestione e soluzione delle crisi, di attuazione del Pnrr, di Mezzogiorno e del controllo delle dinamiche legate ai prezzi ed alle tariffe, affrontando la stagione delle grandi riforme da quella fiscale alle pensioni, dal tema salute e sicurezza nei luoghi di lavoro agli ammortizzatori, dalle politiche attive alla formazione e crescita delle competenze. Su questo chiediamo al governo ad avviare una fase strutturale e permanente di confronto con le parti sociali nella cornice di un nuovo Patto Sociale per la crescita economica ed il lavoro, l’innovazione e la partecipazione , per la coesione sociale nella prospettiva di unire il Paese”.
Ilaria Storti