Gravissima carenza di dispositivi di protezione individuale e di materiali necessari al corretto proseguimento delle attività lavorative. E' quanto denunciano Fim, Fiom, Uilm e Usb in una lettera al dirigente dell’Ufficio Relazioni industriali e al direttore dello stabilimento Acciaierie d'Italia di Taranto.

I sindacati segnalano la mancanza di guanti, guaine, olio grasso, gasolio, filtri per i condizionatori e aspiratori fumi in tutto lo stabilimento ed in particolare “zinco nel reparto laminatoio a freddo; lame da taglio nel reparto tubificio Erw; vernice per la marcatura lamiere nel reparto Pla 2; aste a forare nei reparti Altoforni; ricambi per mezzi di trasporto, medicinali di prima necessità, ricambistica generale e altri materiali fondamentali per garantire la giusta e corretta attività lavorativa”. Per i sindacati, “queste condizioni mettono a serio rischio la salute e l’incolumità dei lavoratori e la giusta marcia impianti e addirittura l’azienda per tali mancanze colloca i lavoratori in cassa integrazione”.

Queste e altre problematiche del siderurgico sono state esposte in un incontro in Prefettura a Taranto alla viceministra al Mise, Alessandra Todde che ha confermato l’impegno di riferire tutto al ministro Giorgetti, al quale ribadirà anche la richiesta di convocazione di un nuovo tavolo di confronto con tutte le parti. “Non ho mai seguito personalmente la vertenza ex Ilva - afferma Todde - ma so quanto sia strategico il settore dell’acciaio per l’Italia. È chiaro che il nostro obiettivo deve essere quello di trovare coordinate operative e risorse finanziarie adeguate per una ripartenza strategica per l’economia pugliese, meridionale e nazionale”.

Per Todde le difficoltà date dal contesto economico attuale sono evidenti ma sostiene che “la scelta di proseguire su una strada in cui il confronto con le organizzazioni sindacali è scarso, non sta pagando. Per questo vorrei che si cambiasse il metodo: abbiamo la necessità di fare incontri tra le parti anche senza avere una soluzione pronta, ma è necessario oggi più che mai che il dialogo riparta. Ci sono delle battaglie che vanno portate avanti, una tra tutte quelle di ripresentare nel prossimo decreto l’emendamento sulle bonifiche dell’ex Ilva la cui bocciatura è stata uno schiaffo alla città di Taranto e un segnale molto negativo per il Paese”. 

Sara Martano
 

( 19 maggio 2022 )