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Banche

Bnl: lunedì nuovo sciopero, resta alta la tensione

Resta alta la tensione in Bnl. Dopo lo sciopero del 27 dicembre i sindacati tornano in campo contro il piano di riorganizzazione messo a punto dall’ad Elena Goitini, che prevede l’esternalizzione di più di 800 lavoratori e il taglio di 135 filiali. Dopo il fallimento della procedura obbligatoria di conciliazione First Cisl, Fabi, Fisac Cgil e Unisin hanno proclamato una nuova giornata di sciopero per il 24 gennaio. 
Le sigle di categoria ribadiscono le ragioni della protesta che va avanti dalla scorsa estate, da quando cioè sono trapelate le prime indiscrezioni sulle intenzioni della banca: progetto di esternalizzazione mediante cessione del ramo d’azienda dell’It (conclusasi senza accordo il 24 dicembre 2021); progetto di esternalizzazione mediante cessione dei rami d’azienda del back office; chiusura delle filiali e ricadute in termini di mobilità funzionale e geografica; cessione del pacchetto di controllo di società prodotto strategica (Axepta); carenza di organico nelle filiali e pressioni commerciali; modello di presenza sul territorio; ritardo nel numero di assunzioni concordate negli accordi sindacali relativi alla cosiddetta Quota 100.
First Cisl ha sottolineato a più riprese come la strategia di Bnl non trovi giustificazione nei conti della banca. La produttività è altissima. Nel 2020 il margine primario pro capite, ossia il rapporto tra gli interessi netti più le commissioni e il numero dei lavoratori occupati -  ha spiegato il segretario generale Riccardo Colombani in un’intervista a Il Tempo - è risultato ben più alto della media dei 5 gruppi italiani più grandi: oltre 194mila euro di ricavi per ogni lavoratori Bnl contro i circa 167 mila in media per ogni occupato dei primi cinque gruppi italiani.
Sotto accusa è il progetto di trasformazione della banca in una boutique finanziaria, i cui costi ricadrebbero sui lavoratori, come dimostra l’intenzione di esternalizzare parte delle attività di It e Back office. Un’operazione che avrebbe l’effetto di spingere fuori dal perimetro occupazionale 836 lavoratori su un totale di circa 11mila. Anche la rete dovrebbe subire un taglio pesante con un possibile accorpamento di 135 filiali su un totale di 705. 
A spingere la banca ad un taglio dei costi così drastico è l’obiettivo di fondo che si è data con il piano strategico 2022/2025, che dovrebbe portarla entro tre anni tra i primi tre gruppi italiani in termini di redditività. Per raggiungerlo l’unica strada è macinare utili e il modo più semplice è tagliare i costi. 
Mercoledì Bnl ha dovuto incassare un duro colpo nella battaglia che la oppone ai sindacati: la Commissione di garanzia ha infatti respinto il suo ricorso contro il nuovo sciopero. “Bnl ha cercato di giocare d'anticipo sullo sciopero del 24 gennaio utilizzando - hanno commentato le segreterie nazionali di Fabi, First-Cisl, Fisac-Cgil, Uilca-Uil e Unisin - cavilli che, ad esito della pronuncia dell'autorità indipendente, si sono rilevati inconsistenti''. 
Carlo D’Onofrio
 

( 21 gennaio 2022 )

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