Prosegue, anche in occasione del prossimo primo maggio, la mobilitazione decisa nelle scorse settimane dai sindacati del commercio, Filcams Cgil, Fisascat Cisl e Uiltucs, contro le aperture nelle giornate di festività.
Scioperi sono previsti in Toscana e Liguria; in Umbria la mobilitazione proseguirà anche il 2 giugno, mentre in Veneto, Emilia Romagna, Abruzzo, Molise, Lazio e Campania i sindacati confermano lo stato di agitazione contro “l’applicazione scellerata delle liberalizzazioni selvagge” ed hanno invitato i lavoratori ad astenersi dal lavoro nelle giornate di festa ”senza incorrere in nessuna sanzione”.
La Fisascat Cisl ha ribadito la necessità di ricondurre il confronto sulle aperture commerciali a livello decentrato.
Per il segretario generale della categoria cislina Pierangelo Raineri “è inconcepibile un sistema privo di risposo festivo”. Il sindacalista ha posto l’accento sul ruolo della concertazione tra enti locali e sindacati “alla quale affidare la competenza sul calendario di aperture commerciali” e della contrattazione decentrata “per regolamentare una flessibilità contrattata e retribuita e la volontarietà della prestazione domenicale e festiva”.
(Approfondimento domani su Conquiste Tabloid)