E' preoccupato il sindacato rispetto alla scelta compiuta dal Governo nel cambiare la governance di Fincantieri. Ieri il saluto ai dipendenti prima di lasciare Trieste da parte dell’amministratore delegato, Giuseppe Bono che lascerà ufficialmente il timone di Fincantieri il prossimo lunedì, 16 maggio, giorno dell’assemblea; al suo posto entrerà Pierroberto Folgiero.
I sindacati sollecitano al più presto un incontro con il nuovo management per conoscere le strategie industriali, le possibili alleanze internazionali, gli investimenti necessari al consolidamento e al miglioramento strutturale e industriale dei siti, affinché non venga pregiudicato quanto in questi anni è stato realizzato in termini di crescita occupazionale e certezze industriali che hanno portato il Gruppo ad essere leader mondiale sia nel settore cruise che militare.
“I circa 9mila dipendenti che lavorano negli otto cantieri, nei palazzi direzionali e nelle società controllate e le migliaia di lavoratori delle aziende d’appalto e dell’indotto - afferma Roberto Benaglia, segretario generale della Fim Cisl - chiedono di avere certezza circa la continuità dell’attività industriale sviluppata dall’ ad Bono dai primi anni 2000 ad oggi”.
In particolare la Fim chiede di affrontare anche le criticità produttive dovute al difficile contesto internazionale, come l’approvvigionamento di acciaio e di semilavorati necessari al proseguimento della costruzione delle navi nei vari cantieri.“Chiediamo al Governo garanzia che il gruppo Fincantieri rimanga un soggetto leader nella cantieristica a livello mondiale. Per noi le priorità sono la continuità industriale e quella occupazionale. Occorre conoscere al più presto il piano industriale dei prossimi anni per dare risposte alle preoccupazioni dei lavoratori”.
Sara Martano